Tra il dire e il fare c’è di mezzo “e il”, recita un brano di Elio e Le Storie Tese.
La sfida di chi si occupa di comunicazione, spesso, è proprio trovare quel “e il”, quell’impercettibile sfumatura da cogliere tra il “siamo bravi e competenti” e “siamo bravi, ma che senso ha dircelo da soli?”.
Ed è esattamente quello che ci siamo trovati davanti quando abbiamo pensato ad un piano di comunicazione per Prime Home: azienda di interior design e progettazione d’interni che offre ai suoi clienti una consulenza a 360 gradi e che sta accanto a loro dal primo tratto di matita sul progetto che ridisegna lo spazio, alle scelta delle finiture, agli interventi strutturali edili.
Prime Home, tuttavia, non riusciva a trovare i canali per valorizzare le potenzialità dei suoi servizi e trasferire le competenze del proprio staff di architetti, arredatori, interior designer e concept manager.
Quando si è rivolto a Noetica per una consulenza, numeri alla mano, ci è stato subito chiaro che la strategia scelta dal brand non era adatta alla tipologia di servizi che l’azienda voleva promuovere.
E abbiamo messo su il nostro progetto di “ristrutturazione”.
Come? Con il content marketing.
Cos’è che non funziona?
È la legittima domanda che ti fa il cliente quando si accorge che la sua attività, ampiamente promossa su tradizionali mezzi cartacei, è ancora poco conosciuta. E il web?
“Sì, abbiamo un sito internet e una pagina Facebook”, risponde giustamente.
Salvo poi accorgersi che il sito internet ha ricevuto in 5 mesi meno di 4000 visite, di cui solo l’8% proveniente dalla pagina Facebook che, a sua volta, conta appena 342 fan.
La diagnosi è quasi immediata: sito scarsamente ottimizzato, graficamente poco accattivante e poco funzionale alle esigenze di Prime Home. Le considerazioni sull’apporto che poteva derivare da una pagina Facebook con meno di 400 fan le lasciamo a voi.
Ecco come appariva al sito:
La prima prognosi? Ottimizzazione, restyling del sito, nuove strategie per la pagina Facebook.
Ma questo non è ancora abbastanza: bisogna mettersi nei panni di chi vuole progettare o ristrutturare casa, di chi immagina in astratto spazi, stili e colori, ha davanti agli occhi una struttura concreta, e si chiede come fare a “trascinare” il catalogo dei suoi sogni nella propria, reale, abitazione.
Mi chiamo Prime Home e risolvo problemi: parola al blog aziendale
La nostra sfida poteva essere vinta solo ispirandoci a uno dei primi comandamenti della narrativa moderna: show, don’t tell.
Mostra in che modo aiuti il tuo cliente a trovare quello che cerca, come lo assisti, quanto e in che modo puoi essergli utile. Fa’ che sia lui a trovare le ragioni per cui dovrebbe venire a chiederti una consulenza. Parti dalle necessità di chi dovrebbe cercare il tuo supporto professionale: Prime Home aveva bisogno di un blog aziendale per promuovere la sua attività.
Uno spazio virtuale in cui i suoi esperti di interior design possano far parlare le loro competenze, presentando soluzioni utili a chi voglia fare un restyling della propria casa o di una sua parte; in cui “offerta” e “domanda” si intercettano a vicenda grazie ai contenuti inseriti in quattro categorie:
- Idee arredo e tendenze
- Casa intelligente
- Idee restauro casa
- Normative e finanziamenti
Articoli che vengono quotidianamente condivisi sulla pagina Facebook di Prime Home che d’ora in poi veicolerà contenuti utili (che poi, lo sappiamo, sono quelli che attirano la nostra attenzione, tra la babele di contenuti che scorrono sulla home del nostro social…)
Un blog per “arredare, creare, vivere…” che, pur essendo figlio del sito internet (in cui continuano ad essere presenti informazioni su staff e servizi, utili al potenziale cliente), ne invade letteralmente la HomePage (perché ne abbiamo fatto il fulcro comunicativo del brand!) e che presta particolare attenzione all’uso delle immagini, informative ed emozionali.
Ecco dunque come appare il sito oggi:
Se il Blog è anche una questione fisica…
Infine – last but not least – un blog che resta sempre e comunque l’estensione di uno spazio fisico, perché è vero che la consulenza è virtuale, ma a curarla sono gli stessi professionisti che, una volta deciso che vuole ristrutturare casa e sentire il parere di Prime Home, il famosissimo signor Rossi troverà nello stilosisimo Loft di Prime Home.
Ed è questo a fare la differenza tra il nostro blog aziendale e un qualsiasi spazio web che si occupa di Interior Design:
- A “metterci la faccia” sono le stesse persone, off e on line
- Prime Home conosce le richieste dei potenziali clienti, perché essendo un “editor” gli sta a cuore sapere quali sono le domande che rivolgono a Google.
Tra il dire e il fare, in questo caso, non c’è di mezzo “e il”, ma la pianificazione editoriale di un blog aziendale. Che vuol dire? Di questo, parleremo nella prossima puntata…