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Con i suoi 740 milioni di iscritti (dati gennaio 2021) distribuiti in oltre 200 paesi, di cui 15 milioni solo in Italia, LinkedIn è senza dubbio nel podio dei social network più diffusi: a vocazione squisitamente BtoB, è presidiato da professionisti e aziende con l’obiettivo di creare e sviluppare una rete di relazione professionale.
Il report 2021 di WeAreSocial ha evidenziato come, nel mercato Italia, Linkedin sia tra le piattaforme social più utilizzate per creare relazioni di valore e rapporti utili al business. Ma non solo: il report mostra come l’Advertising su questa piattaforma abbia raggiunto 15 milioni di persone con una portata del 7.1%, a dimostrazione del fatto che Linkedin è sempre più utilizzato da brand e aziende che investono in Adv per la lead generation e per la brand awareness.
A cosa serve LinkedIn?
Nato nel 2002 negli Stati Uniti, LinkedIn è cresciuto e si è consolidato negli anni attraverso un modello di business basato sull’offerta di servizi di consulenza e pubblicità per permettere alle aziende di trovare i candidati ideali, ma anche per offrire ai marketer nuove occasioni per entrare in contatto con partner e consumatori.
A cosa serve dunque LinkedIn oltre a connettere domanda e offerta di lavoro?
Possiamo sicuramente definirlo come uno dei più importanti strumenti di personal branding e quindi serve a costruire e migliorare la reputazione professionale, ma non solo: Linkedin permette di intercettare prospect e clienti, sostenere le vendite e fidelizzare – in termini comunicativi (social selling)- ma anche di raccontare e promuovere i contenuti aziendali (branding).
C’è un altro aspetto per cui è fondamentale essere presenti su LinkedIn: perché è una preziosa fonte di informazioni e quindi di aggiornamento rispetto a tutto ciò che riguarda il proprio ambito di lavoro e settore.
Progettare la propria presenza su questo social non può essere quindi frutto di improvvisazione, bensì richiede di avere chiara in mente una precisa strategia di presidio del canale che inizia dall’ottimizzazione del profilo personale.
Ebbene si, LinkedIn è il social network più “personale” che ci sia e il profilo utente non deve essere scambiato per un Curriculum Vitae virtuale perché in realtà è una vera e propria presentazione professionale: guidata e completa, integrabile con vari contenuti multimediali, posizionata organicamente sia rispetto al motore di ricerca di LinkedIn che su Google.
La corretta ottimizzazione del profilo LinkedIn è quindi il primo step per pianificare la propria presenza su questa piattaforma.
Come creare un profilo LinkedIn ben ottimizzato
Raggiungi il massimo livello di completezza
Quante e quali sezioni del mio profilo sono importanti ai fini dell’ottimizzazione? La risposta è: tutte.
LinkedIn premia e considera ben posizionato un profilo che, fra le altre cose, raggiunge il massimo livello di completezza. Per ricordarlo, utilizza molti modi: newsletter, avvisi e contatori presenti nella homepage.
Compilare tutte le sezioni del profilo è un modo per posizionarsi bene, ma soprattutto è un’opportunità per mettere in luce i nostri punti di forza agli occhi dei visitatori (specializzazioni, esperienze, caratteristiche personali etc). Linkedin infatti dichiara che un profilo compilato in modo accurato arriva ad ottenere il 27% di probabilità in più di comparire nei risultati di ricerca ed ottiene “fino a 3 volte più traffico verso il tuo profilo tramite Search, Feed e la mia rete”.
Non dimenticare Impostazioni e privacy
La prima azione da fare prima di iniziare a lavorare sul proprio profilo è quella di agire su Impostazioni e privacy, almeno per evitare di generare aggiornamenti automatici per ogni modifica al profilo rispetto alla propria rete di contatti.
La sezione impostazione e privacy è preziosissima per regolare il rapporto con la piattaforma, quindi è fondamentale consultarla e modificarla secondo le proprie esigenze e obiettivi:
- Preferenze account: da questa sezione si gestisce letteralmente la propria esperienza su LinkedIn, dall’impostazione della lingua, alla visualizzazione della foto del profilo, alla personalizzazione del feed, alla sincronizzazione del calendario e dei contatti, ecc…
- Accesso account: da questa sezione si impostano i livelli di sicurezza dell’account definiti da e-mail, numero di telefono, cambio password, ecc..
- Visibilità: qui si trovano tutte le impostazioni che permettono di definire come il profilo e le informazioni di contatto sono visibili alla rete e -soprattutto- a chi sono visibili, rispetto al grado di connessione.
- Comunicazioni: le impostazioni di questa sezione determinano quante e quali comunicazioni si vuole ricevere da LinkedIn, ma anche come. Per non essere inondati da mail e notifiche push è fondamentale fare un passaggio sull’area comunicazioni!
- Privacy dei dati: in un’era in cui la riservatezza, almeno sui social, pare contare poco o nulla, Linkedin permette di gestire ogni aspetto della privacy utente, fino a permettere di scaricare tutti i dati, le informazioni e i contenuti pubblicati.
- Dati pubblicità: infine è possibile scegliere come i propri dati vengono usati ai fini dell’advertising e quali dati può usare Linkedin per profilare un utente rispetto agli annunci
È facile comprendere perché l’area impostazioni e privacy sia la prima da curare quando si crea o si ottimizza il proprio profilo personale.
Cura la LinkedIn Seo ovvero utilizza le parole chiave
Oltre ad essere un social network, LinkedIn è un motore di ricerca quindi, uno dei primi aspetti da curare quando si crea o si ottimizza il proprio profilo personale, è individuare le parole chiave per cui essere posizionati, ovvero le keyword rispetto alle quali si vuole comparire nelle ricerche.
Per scegliere le parole chiave è giusto porsi delle domande precise:
- a chi mi rivolgo?
- con quali parole il target identifica i servizi o i prodotti che offro?
- quali sono i prodotti o servizi di maggior valore per i clienti?
- come identifica Google la mia professione o attività?
E in ultimo, ma non meno importante: quali parole sono ricorrenti nei profili dei competitor?
È utile sapere che il motore di ricerca di LinkedIn non lavora per semantica come quello di Google, non interpreta cioè l’intenzionalità dell’utente, quindi è importante attivare il “pensiero laterale” cioè ad esempio identificare i sinomini, le espressioni singolari e plurali, gli inglesismi, ecc..
Dopo aver individuato l le parole chiave (non più di 3 o 4) è necessario inserirle in modo strategico nel profilo personale. Ecco in quali aree dovranno comparire:
- nel job title ovvero il sommario
- nei servizi offerti
- nel riepilogo o informazioni
- nelle esperienze lavorative
Se anche il Country Manager di Linkedin per l’Italia consiglia come prima cosa di non trascurare la biografia, un motivo ci sarà. Conviene quindi seguire questa dritta e completare tutte le sezioni del profilo, dalla bio alle pubblicazioni, o perché ogni sezione può valere una nuova opportunità.
Non dimenticare i contenuti multimediali
Anche per LinkedIn, come per la maggior parte dei social network, il visual fa la parte da leone. Cosa significa? Significa che il testo, scritto correttamente e nello stile che più ci contraddistingue e con il corretto uso delle parole chiave, è si importante per l’ottimizzazione del profilo ma, dove possibile, deve essere integrato con i contenuti multimediali, perché questo garantisce un migliore “impatto” del contenuto rispetto alla fruizione da parte dell’utente, che si traduce in una migliore fruibilità e una maggiore probabilità di approfondimento.
LinkedIn permette quindi di caricare, su specifiche sezioni del profilo, i contenuti multimediali ovvero link web, pdf, foto, video e presentazioni in power point.
È possibile, editando opportunamente titoli e descrizione del documento per motivarne l’inserimento, aggiungere contenuti multimediali nella sezione in primo piano e nelle esperienze professionali.
Foto profilo: seria o simpatica?
Quando un utente visualizza un profilo personale su LinkedIn, la prima cosa su cui si sofferma è la foto personale e poi, a seguire, il job title o sommario.
Se per LinkedIn l’assenza dell’immagine del profilo è altamente penalizzante – basti pensare che la foto determina il grado di efficacia del profilo – è anche importante tenere di conto che rappresenta un potenziale ostacolo alla generazione di nuovi contatti, perché le persone sono meno incentivate a contattare un utente che non si mostra (la stessa cosa accade quando si visualizzano solo le iniziali del cognome, anziché il cognome per esteso o un job title troppo creativo o addirittura assurdo, tipico di chi pecca di eccessiva estrosità o autoreferenzialità).
È utile ricordare che un profilo con foto riceve fino a 9 volte più richieste di collegamento, 21 volte più visualizzazioni e 36 volte più messaggi rispetto a un profilo privo di foto.
La foto personale su LinkedIn è quindi importante ai fini dell’ottimizzazione del profilo e deve trasmettere, manco a dirlo, professionalità, empatia e deve essere, soprattutto, riconoscibile e rappresentativa.
Un buon consiglio è quello di scattare una foto, anche a mezzo busto, con una buona illuminazione, magari non perfettamente frontale e in un contesto aziendale o comunque business.
Senza dubbio sorriso e spontaneità sono le basi per una buona foto e sono categoricamente messi al bando loghi aziendali, tramonti, cani e gatti così come foto di coppia o ammiccanti e in mood vacanziero. Professionalità è insomma la parola d’ordine.
La foto, in formato jpeg o png, nel formato (ideale) 400 X 400 pixel e di un peso massimo di 8 Mb, può essere modificata direttamente dall’editor di LinkedIn, da cui si può definire anche il livello di visibilità.
Come cancellare il profilo Linkedin
A differenza di altri social network LinkedIn garantisce l’eliminazione del profilo personale ( così come della pagina aziendale), senza che i dati restino in memoria e soprattutto in modo irreversibile.
Ma quando nasce questa esigenza? In genera quando per errore – e capita più frequentemente di quanto si pensi- un utente si ritrova con l’avere più profili Linkedin creati con differenti indirizzi mail.
La cancellazione di un profilo è facile è veloce: da Impostazione e Privacy -> Preferenze Account -> Gestione Account è possibile cancellare, sospendere oppure unire due account trasferendo i collegamenti.
Chiaramente è necessario ricordarsi i dati di accesso: qualora ciò non fosse possibile non resta che rivolgersi all’assistenza di Linkedin che risponde in maniera precisa e puntuale alle richieste di informazione e supporto operativo.
L’ottimizzazione del profilo LinkedIn , di cui qui abbiamo visto solo alcuni dei passaggi più importanti, è uno dei tre elementi fondamentali, insieme alla costruzione della rete di relazioni e alla pubblicazione dei contenuti, per la corretta progettazione e la pianificazione della propria presenza su LinkedIn.
A Noetica affianchiamo aziende e professionisti nella realizzazione della strategia di presidio di LinkedIn, sia attraverso specifici piani di consulenza e formazione, sia attraverso la gestione diretta dei canali aziendali e dei piani promozionali finalizzati alla lead generation, alla brand awarness e al social selling.
Se vi interessa costruire una strategia efficace su Linkedin non vi resta che contattarci e richiedere una consulenza o un piano formativo ad hoc.
Si
Grazie Licia, per il tuo articolo! Ho intenzione di creare un profilo su LinkedIn sfruttando il più possibile le sue potenzialità. Avevo proprio bisogno di una descrizione su LinkedIn che fosse chiara esplicativa e incoraggiante! Un buon modo per partire col piede giusto!