Avete presente quella vecchia massima che dice “un’immagine vale più di mille parole”?
Beh, sarà anche trita e ritrita, ma mai come oggi nel mondo della comunicazione digitale questa frase può essere considerata valida. Le immagini – intese come fotografie, grafiche, illustrazioni – possono aiutare a comunicare un messaggio in modo più efficace rispetto a una lunga descrizione scritta, oppure guidare gli utenti attraverso un sito web o un’applicazione, facilitando la navigazione. La vista, d’altronde, è il senso predominante della maggior parte delle persone, ecco perché tante volte questi contenuti giocano un ruolo cruciale nel fare la differenza tra un contenuto mediocre e uno che cattura immediatamente l’attenzione del pubblico. Ad esempio, pensate alle immagini in evidenza degli articoli o alle foto dei post social.
Insomma, questi contenuti rappresentano un elemento molto importante nella comunicazione digital e necessitano di un’attenzione particolare nella scelta ma anche nella selezione e nell’utilizzo. Perché se fino a qualche decennio fa non esistevano grandi alternative all’uso della macchina fotografica per ottenere immagini da inserire in una presentazione o nell’articolo di un blog, oggi si trovano ovunque e sono a portata di mano di tutti, ma sono anche tutelate dalla legge.
Vediamo quale norma regola l’uso delle immagini in Italia e quali sono le soluzioni possibili e le linee guida da tenere in mente per non incappare in spiacevoli situazioni.
Diritto d’autore e immagini: facciamo un po’ di chiarezza
Come abbiamo già anticipato, la maggior parte delle immagini che arrivano dal web non si possono usare a cuor leggero perché sono tutelate da quella che in Italia si chiama legge sul diritto d’autore. Un insieme di norme giuridiche che regolamentano la protezione dei diritti dei creatori di opere originali, come libri, musica, film, immagini e software e ne proteggono il lavoro, proibendo l’uso non autorizzato dei suddetti contenuti.
Questo significa, in parole povere, che non si possono utilizzare le immagini che si trovano online soggette a copyright senza autorizzazione: chi lo fa rischia sanzioni penali e civili.
Come fare, dunque?
Distinzione tra uso privato, commerciale ed editoriale
Prima di andare dritti al punto, è necessario fare una puntualizzazione sulla distinzione tra due situazioni d’uso: quella privata e quella commerciale. Nel primo caso, le immagini che si trovano online possono essere utilizzate per uso personale, ma non possono essere copiate e divulgate. Quindi, ad esempio, è consentito usare un’immagine da stampare e utilizzare in casa, ma se la si vuole pubblicare a scopo commerciale è necessario ottenere l’autorizzazione dell’autore dell’opera, che può essere concessa direttamente o attraverso una licenza ad uso comune.
Stiamo parlando della licenza Creative Commons, un insieme di licenze standardizzate che permettono ai creativi di consentire il riutilizzo, la modifica e la distribuzione delle opere, a condizione che vengano rispettate alcune regole. Un modo semplice e flessibile per fornire agli autori la possibilità di condividere il lavoro creativo, rimanendo al tempo stesso protetti legalmente.

Per fare qualche esempio: la licenza più permissiva (CC BY) consente di riprodurre, distribuire, modificare e creare opere derivate dal lavoro dell’autore, a condizione che venga dato credito all’autore originale, mentre la licenza CC BY-ND (Attribuzione – Non opere derivate) consente le stesse attività a patto che venga dato credito all’autore originale e che le nuove opere siano condivise sotto la stessa licenza, o ancora la licenza CC BY-ND (Attribuzione – Non opere derivate) consente ad altri di riprodurre e distribuire il lavoro dell’autore, a condizione che venga dato credito all’autore originale e che non vengano apportate modifiche al lavoro originale. E queste sono solo 3 di 8 licenze diverse. Per approfondire consigliamo la lettura dell’articolo di CreativeCommons.
Per concludere, aggiungiamo una terza ipotesi che riguarda l’uso editoriale, per cui esiste un’apposita licenza. Le immagini coperte da questo tipo di licenza possono essere utilizzate a fini non commerciali e sono reperibili sui vari siti di stock di immagini, come Shutterstock o Getty Images. Approfondiamo meglio l’argomento nel prossimo paragrafo.
Cosa si intende per uso editoriale?
Partiamo dal capire cosa si intende per uso editoriale delle immagini, ovvero l’uso di contenuti visual in contesti di pubblicazione di stampa (libri, riviste, brochure, giornali) e siti web intesi come progetti editoriali, come testate giornalistiche, blog, aree news. In questi casi le immagini sono utilizzate per supportare, illustrare o arricchire contenuti editoriali con scopo formativo o informativo, e possono essere reperite utilizzando:
- fotografie realizzate autonomamente
- immagini di pubblico dominio, quelle la cui protezione legale del diritto d’autore è scaduta, oppure quelle che non sono mai state soggette alla protezione del diritto d’autore e quindi possono essere utilizzate liberamente da chiunque, senza richiedere il permesso dell’autore originale. Per intenderci, sono quelle immagini che si possono trovare su siti come: Wikimedia Commons, Unsplash, Pixabay, Pexels…
- materiale di stock di immagini, piattaforme che propongono abbonamenti di acquisto che seguono regole di utilizzo diverso. Per fare qualche esempio: Shutterstock, una tra le più utilizzate e fornite del web, nella licenza d’uso editoriale inserisce blog e articoli in genere e prevede che l’utilizzo delle immagini sia accompagnato dalla specifica indicazione del credito a Shutterstock. In questo caso quindi la dicitura da riportare potrebbe essere Autore/Shutterstock.
Getty Images e iStock, altre due banche di immagini a pagamento, invece, in questi contesti non prevedono l’inserimento dei crediti fotografici.
E le immagini sui social?
Alla luce di quanto detto fino ad ora, ci si potrebbe chiedere se il funzionamento è lo stesso anche per i contenuti visual che vengono pubblicati sui social. Quindi se uno volesse usare immagini prese da Facebook, ad esempio, potrebbe farlo senza problemi?
La risposta è no, quando un autore pubblica un’immagine su un social network non rinuncia ai suoi diritti d’autore, ma concede una licenza d’uso per consentire agli altri utenti di condividere il suo contenuto all’interno della piattaforma stessa, utilizzando il pulsante “condividi”. Questi, quindi, sono tenuti a riportare il credito.
È vero che durante la condivisione, il nome dell’autore del post viene mostrato per impostazione predefinita, tuttavia, gli utenti del social network possono sempre salvare l’immagine con diritti d’autore sul computer e utilizzarla ma questo è un’attività che viola i diritti d’autore ed è quindi perseguibile penalmente.
Insomma, la tematica è molto calda e meriterebbe anche approfondimenti più verticali su vari temi come quello appena accennato o come quello relativo ad una recentissima novità: i contenuti creati dalle piattaforme di intelligenza artificiale. Dalla breve panoramica appena fatta possiamo trarre una sola conclusione: è importante rispettare i diritti d’autore degli autori delle immagini e ottenere la loro autorizzazione prima di utilizzare qualsiasi contenuto per qualunque uso. Infine, è sempre consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto d’autore o proprietà intellettuale. Per questo a Noetica ci avvaliamo della preziosa partnership con lo studio legale Delli Ponti, specializzato in privacy, diritto delle nuove tecnologie e diritto delle Imprese.
Foto in evidenza di Noémi Macavei-Katócz su Unsplash