Nelle mie scorribande su Facebook mi sono accorto che sono davvero poche le riviste o i blog che decidono di spingere con un po’ di budget i loro contenuti editoriali scritti. Scelta legittima, sicuramente determinata da scarse disponibilità di budget e che punta più che altro ad un lavoro efficace di community management.
In tutti i progetti editoriali che noi seguiamo invece, abbiamo sempre utilizzato, lì dove possibile, i vantaggi di Facebook Ads per portare più gente possibile sui contenuti prodotti e nel tempo abbiamo messo a punto un metodo di promozione a più step che ci permette di ottenere il massimo da ogni singolo euro speso.
Fidati della reach organica
La logica non è quella di promuovere ogni singolo contenuto, ma solo quelli che funzionano. Prima di sponsorizzare aspettiamo 1-2 giorni per dargli modo di “prendere aria” da solo. I migliori contenuti da sponsorizzare sono quelli che riescono ad ottenere un buon numero di clic/impression organicamente. Quattro volte su cinque sono contenuti che costerà molto molto poco sponsorizzare.
Facebook Ads: la prima Sponsorizzazione
Spingi i post che sono andati meglio mettendo un budget di 5/10€. Per il Giornale del Cibo, ad esempio, noi di solito mettiamo 5€ sui post che hanno prodotto almeno 300 clic sul link e 10€ su quelli che ne hanno prodotte più di 500. Di solito facciamo questa operazione il lunedì mattina e faccio in modo che la promozione duri fino a venerdì pomeriggio.
Pompa i CPC più bassi
La settimana successiva andiamo a controllare le performance dei post che hanno portato più clic al costo minore in assoluto. L’ideale è trovare delle inserzioni che sono costate da 0,005 a 0,008 € per clic (un costo che permette di ottenere da 150 a 250 visite per euro speso). Questi post vengono ri-sponsorizzati con un budget molto alto e la promozione viene mantenuta attiva fino a quando il target non inizia a saturarsi e la promozione inizia a costare di più.
Sistema la targhettizzazione dei CPC medio-bassi
La maggior parte dei post avrà un cpc più alto e delle performance peggiori rispetto a quelle di cui ho parlato nel paragrafo precedente. Se rimane nel budget a volte proviamo a dare una seconda possibilità a questi contenuti andando ad aggiustare il target in base alle perfomance che vengono indicate dallo strumento inserzioni (quindi età, sesso, dispositivo).
Benefici indiretti
Che senso ha promuovere gli articoli pubblicati in un blog? Purtroppo le limitazioni imposte alle Fan Page dall’algoritmo di Facebook hanno limitato parecchio la visibilità dei post, per cui, a meno di fenomeni eccezionali (come quello che vi avevo raccontato qualche tempo fa sull’olio di palma) ad un certo punto la visibilità si ferma. La sponsorizzazione, unita alla targettizzazione per interessi di Facebook, consente a quel contenuto di essere letto da più persone interessate a quell’argomento. Quelle stesse persone che poi inizieranno a seguire la Fan Page (probabile), che potrebbero iscriversi alla newsletter (possibile) e che potrebbero, nel caso di gestori di blog o riviste, scrivere un articolo mettendo un link verso il nostro sito (meno probabile ma, quando succede, da’ grandi benefici).