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Perché un social media manager dovrebbe saperne di grafica?
Se hai a che fare con i social conosci la risposta: i contenuti visual sono il modo migliore per entrare in contatto con il pubblico. Nelle principali piattaforme, infatti, più del 90% delle informazioni viene trasmesso attraverso immagini, da qui la difficoltà di realizzare qualcosa di diverso che possa emergere e attrarre l’attenzione.
Per questo motivo chi si occupa di comunicazione attraverso i social deve affinare le proprie competenze di grafica, anche solo per coordinare i collaboratori addetti. Ecco perché mi sono iscritta ed ho frequentato un corso di grafica per non grafici, lì ho trovato un eccellente Roberto Pasini, esperto – con esperienza – nel settore, da cui ho imparato qualche fondamentale base, come funziona il trattamento immagine e scoperto alcuni tool di grafica fai da te gratuiti e facili da usare.
Ricordando sempre di “dare a Cesare quel che è di Cesare”, vediamo come un social media manager può affinare le proprie competenze grafiche in 5 step.
Il potere delle immagini in questo social web
In un mondo che si allontana sempre di più dai semplici testi, le immagini sono lo strumento principale per trasmettere informazioni, soprattutto sui social network, e anche quando si tratta di contenuti ricchi e corposi (è il caso delle infografiche di cui ha parlato Silvia Trigilio nell’articolo-guida su come creare infografiche di successo). Il potere di questi contenuti è incontestabile, lo dimostrano anche i numeri (che trovate nell’immagine) rilevati da alcune indagini recenti:
Come gestire, dunque, una comunicazione che diventa sempre più visual?
Grafica fai da te: 5 step per creare un buon contenuto visual
Step 1: il target
Partiamo dal concepimento dell’idea: proprio come in tutti gli ambiti della comunicazione, la prima cosa da fare è stabilire il target, ovvero il pubblico di riferimento. Le domande da porsi sono due: a chi è rivolta la mia comunicazione? A quale obiettivo devo puntare?
Per intercettare e identificare il destinatario della comunicazione, è utile, come quando si lavora ad un piano editoriale social, lavorare alla creazione di “personas”, profili immaginari realizzati sulla base di caratteristiche appartenenti a potenziali utenti (meglio se basate su dati statistici).
Una volta raccolti i dati e realizzate le “persone di riferimento” si passa allo step successivo in cui le personas saranno il punto di riferimento da cui partire per fare le scelte giuste: colori, font, stile. L’obiettivo è trovare un campo comune tra il brand e il pubblico. Scendono in campo le emozioni. In fondo, è sempre questione di emozioni.
Step 2: Tu chiamale, se vuoi, emozioni.
Può sembrare un’esagerazione ma non lo è. È arrivato il momento di parlare del 2 strumento utile per la realizzazione di una grafica efficace: il quadrante delle emozioni, utilissimo per mettere in ordine le idee, anche quelle del cliente. In questo schemino, la struttura si divide in quattro parti all’interno delle quali si andranno a collocare le sensazioni che l’immagine dovrà suscitare nel destinatario.
Una comunicazione aziendale, ad esempio, si andrà a posizionare nel quadrato in basso a destra, a metà strada tra il positivo e l’informale, per esprimere affidabilità e sicurezza.
Step 3: colori e font
Anche i colori comunicano emozioni. Il rosso, è risaputo, è il colore del pericolo o della passione, così come il bianco è il colore della purezza. L’attribuzione di questi significati, tuttavia, non è universale, infatti, spesso le emozioni che si legano ai colori sono influenzate da concetti culturali determinanti in alcuni contesti. Facciamo un esempio, il bianco, di cui prima, ad esempio, in Giappone rappresenta la morte. Attenzione, quindi, quando si lavora ad un progetto che supera i confini.
Per quanto riguarda la scelta dei font, vale più o meno la stessa struttura di pensiero. Questi ultimi di dividono in famiglie sulla base di caratteristiche diverse, che comunicano sensazioni diverse: Per concludere, il colore di rappresentanza del brand non deve per forza di cose essere legato al prodotto dell’azienda. In alcuni casi da questo punto di vista è utile prendere le distanze. Un’azienda che produce petrolio non è mica costretta ad usare il nero, anzi. Il blu o il verde potrebbero aiutare il brand ad esprimere una certa sensibilità nei confronti dell’ambiente.
- Gotico, la famiglia più antica. Usato pochissimo, solo in contesti circoscritti in cui si fa richiamo al Medioevo, comunica sensazioni negative, mistero.
- Serif, più tradizionale. Caratterizzato dalle grazie (serif significa ‘grazia’) e usato per i libri, perché è il font più leggibile ed esprime eleganza e calore.
- San Serif, letteralmente ‘senza grazie’ (detta anche ‘a bastone’). Utilizzata nel web, comunica innovazione, pulizia, ordine, chiarezza.
Fuori dall’elenco delle famiglie storiche, i font Calligrafici, caratterizzati, dallo stile legato al tratto a mano libera. Comunicano festa, favola, magia. Oggi vengono spesso utilizzati per mettere in risalto le parole rompendo gli schemi. Non è raro, ultimamente, trovare un calligrafico in mezzo ad un testo a bastone.
Step 4: la griglia di impaginazione
Questo strumento è considerato uno pilastri elementari della grafica. Si tratta di uno schema invisibile che serve a mettere in ordine gli elementi dell’impaginato. In questa materia, infatti, i nostri occhi non gradiscono il caos e nel subconscio tendono continuamente a cercare degli allineamenti fra gli oggetti. Così, se abbiamo lavorato utilizzando una griglia di impaginazione il nostro occhio percepirà l’immagine come ordinata, quindi affidabile e di piacevole lettura.
Come si utilizza questo strumento? Semplice, basterà costruire una griglia utilizzando le linee guida orizzontali e verticali utilizzando i righelli presenti in molti programmi di grafica.
Step 5: tool di grafica gratuiti (facili da usare)
Per concludere, ecco una utilissima lista di software di grafica online e gratuiti. Strumenti semplici in cui è possibile sperimentare e fare pratica. Prima però è fortemente consigliato un passaggio su Behance, piattaforma dedicata ai professionisti che hanno voglia di condividere e mostrare i loro progetti creativi, da cui prendere spunto; e una lettura su Adobe Create Magazine.
- Canva
- Gravit
- Photopea
- Unsplash:
- Pexels
- Font Squirrel
- Font Pair
- Color fonts
- Variable fonts
- Flat icon
- Unsplash
- Pexels
- colorzilla
- vector creator
Pronti ad emozionare il web?