5 buoni motivi per aprire un profilo aziendale su Instagram

instagram per aziende

Lo scorso 22 marzo ci siamo ritrovati a leggere sul blog di Instagram un articolo che celebra un nuovo traguardo raggiunto dal social: 1 milione di inserzionisti attivi al mese. Avete capito bene: “1 milione di inserzionisti”. Pensate che se questi imprenditori/aziende abitassero tutti quanti nello stesso luogo, si tratterebbe di una metropoli. Nell’accezione comune, infatti, metropoli è una città che conta almeno un milione di abitanti. Ma torniamo a noi, se il social, da molti ancora considerato un “giochino per adolescenti”, arriva a toccare vette così alte, vuol dire che sono molti i motivi che spingono un’azienda ad aprire un profilo su Instagram. E allora vediamo quali sono i vantaggi che il social delle fotografie è in grado di offrire ad un brand.

Instagram: una vetrina per le aziende

Prima di parlare dei motivi per cui un brand dovrebbe integrare Instagram nella strategia di comunicazione, è necessario mettere in chiaro che le potenzialità di questo social vanno ricercate in due fattori principali:

  • l’efficacia della comunicazione visiva, per cui le immagini, essendo più immediate e coinvolgenti, producono una comunicazione che potremmo definire diretta e che, spesso, riesce a spiegare ciò che tramite i testi potrebbe non arrivare al consumatore.
  • Le possibilità di relazione che il social mette a disposizione degli utenti. L’abitudine di condividere e parlare delle proprie esperienze sui social, fa sì che si crei un racconto spontaneo (visual storytelling), fatto di immagini, che possiede capacità persuasive a prova di consumatore. Quest’ultimo, tra l’altro, ha da poco ridefinito il suo ruolo passando da soggetto passivo a utente attivo e partecipe nel processo di creazione del valore dei prodotti/servizi.

5 motivi per cui un brand dovrebbe aprire un profilo Instagram

instagram fittea

Fonte immagine: instagram.com/fittea/

Stando a quanto dice il blog dello stesso social, oltre 400 milioni di persone usano Instagram ogni giorno e di queste l’80% segue un’azienda. Sembra già un buon motivo per aprire un profilo aziendale su Instagram. Vediamo perché la piattaforma può essere considerata una importante vetrina virtuale da sfruttare.

1.L’azienda guadagna in visibilità

Ripensiamo a ciò che stavamo dicendo a proposito di visual storytelling, su Instagram, gli utenti sono portati a raccontare le proprie esperienze di acquisto, in modo quasi naturale, e questo avviene indipendentemente dalla presenza dei brand sul social, come sostengono le autrici di Instagram. Comunicare in modo efficace con le immagini. A questo punto è un po’ come fare 2+2: quando si creano interessanti conversazioni attorno ad un prodotto, l’azienda che lo produce ne guadagna in visibilità, e non solo. Cosa non è chiaro?

2. Parlano i numeri: è “il re dell’engagement sui social”

Considerando i numeri che riguardano l’utilizzo dei social da parte dei consumatori e l’influenza che questi strumenti hanno sulle esperienze di acquisto, è inutile dire che molte aziende non presenti su Instagram rischiano di non essere considerate o addirittura dimenticate. Soprattutto se il potenziale consumatore è molto giovane. Forrester già nel 2014 lo definiva “il re dell’engagement sui social”, sostenendo che il social era in grado di garantire ai brand 58 volte più engagement per utente rispetto a Facebook, e 120 più di Twitter.

Attualmente, sono 8 milioni le aziende che usano profili aziendali su Instagram e, stando a quanto dice il blog di Instagram, nell’ultimo periodo sono più di 120 milioni gli instagrammer hanno visitato siti Web, chiesto indicazioni, chiamato, inviato e-mail o messaggi diretti per scoprire di più su un’azienda.

3. Alimentare una buona reputazione online

post instagram

Fonte imamgine: instagram.com/laurenmagenta/

Gli utenti condividono su Instagram le immagini dei prodotti che desiderano acquistare sia prima che dopo il loro utilizzo, chiedendo suggerimenti, pareri e in seguito esprimendo un giudizio sull’esperienza di acquisto. In questi contesti, si viene a creare una sorta passaparola, fenomeno chiamato word of mouth, che può giovare all’azienda andando ad alimentare la brand reputation. L’azienda si trova, dunque, di fronte ad uno strumento che permette di controllare questo fenomeno. Sembra essere un ottimo contributo, no?

4. Relazione diretta con il consumatore

Con Instagram l’esperienza di consumo cambia anche in termini di relazioni tra consumatori, potenziali consumatori, e azienda. Attraverso la piattaforma, gli utenti, sono più portati a fare domande, richieste e a relazionarsi con l’azienda prima di acquistare un prodotto. Il profilo Instagram delle aziende, che presenta funzionalità aggiuntive rispetto a quelli privati (tasto per contattare con un click via email, testo e voce) diventa molto spesso un servizio clienti facile da raggiungere, a cui fare riferimento per qualsiasi necessità. E questo genera nel consumatore un sentimento di familiarità che, alla fine, porta alla fidelizzazione e quindi all’acquisto.

5. Strumento di promozione

Da qualche anno su Instagram è possibile pubblicare post sponsorizzati, proprio come avviene su Facebook Ads, anzi, proprio grazie al social di Zuckemberg. Per impostare la campagna, infatti, è necessario essere in possesso di un account su Facebook, tramite cui sarà possibile settare le varie opzioni riguardanti: obiettivo della campagna, budget, durata, target, posizionamento, etc.. 

Se prendete in considerazione il numero di persone raggiungibili in tutto il mondo, questa opportunità trasforma Instagram in uno strumento davvero prezioso per fare promozione.  

I vantaggi di Instagram per le aziende: case history Lay’s

Facebook + Instagram: vi ricordate che i due social sono legati nella promozione di campagne pubblicitarie? Bene, dopo aver elencato i 5 motivi per cui può essere utile aprire un profilo aziendale su Instagram, arriviamo a parlare di pratica. Avete presente le patatine in sacchetto, ideali per gli aperitivi e ottime davanti ad un film? Ecco, non fatevi venire l’acquolina in bocca, l’azienda di cui vi racconteremo è la Lay’s, ma non di certo per farvi fare una pausa snack.  

 

And the #FlavorSwap #winners are…? Enjoy the four winners and stock up on the four runners-up while you can!

Un post condiviso da Lay’s (@lays) in data:

L’azienda, produttrice di mille gusti di patatine, ha deciso di mettere sul mercato quattro nuove varianti, e per spargere la voce si è affidata ad Instagram, il social delle immagini per eccellenza.   

La strategia è stata quella di pubblicare una serie di immagini e video su Instagram, oltre che su Facebook, volte ad incoraggiare le persone a votare il loro gusto preferito. I risultati sono stati soddisfacenti, anche a detta dei capoccia di Lay’s:

“Su Facebook e Instagram è stato il perfetto trampolino di lancio di cui avevamo bisogno per far conoscere i nuovi gusti di patatine su mobile e aumentare le vendite.” ha dichiarato Atin Kulkarni, senior director of portfolio strategy di Lay’s sul blog di Instagram.

A conti fatti: la campagna ha portato ad un ritorno sulla spesa pubblicitaria eccezionale e ad un notevole aumento delle vendite. Dato importante per la nostra analisi: con l’aggiunta di Instagram le vendite sono aumentate del 5% rispetto al solo utilizzo di Facebook, il costo per impression è diminuito del 3% e la copertura è aumentata del 5% in una campagna durata 8 settimane.

Sia chiaro, non vogliamo dire che tutte le aziende devono aprire un profilo su Instagram. Prima di pensare ad una strategia di comunicazione su questo social o sugli altri (e sono tanti eh, date un’occhiata alla lista di social network nel mondo) è necessario che l’azienda faccia delle analisi ben precise sul target di riferimento e sugli obiettivi. Se avete dubbi e volete un consulto: fate un salto a Noetica!

Adriana Angelieri

Dopo una laurea in Scienze della Comunicazione Pubblica e Sociale, nel 2013 muove i primi passi nel mondo del social media marketing e del SEO copywriting. Nel 2015 inizia la sua avventura a Noetica, dove acquisisce una solida esperienza nei progetti editoriali e nella gestione dei canali social (20 pagine in meno di 10 anni, alcune in lingua francese). Oggi, esperta di strategie di contenuto e community management, trasforma la sua passione per i piani editoriali in progetti concreti che aiutano le aziende a comunicare con i clienti e crescere online. Come docente, ha tenuto corsi e aiutato team e aziende a potenziare la loro presenza sui social.

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