Sfidando le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria in corso, è stato recentemente presentato a Milano il “Rapporto Coop 2020 – Economia, consumi e stili di vita degli italiani di oggi e domani”, un’indagine redatta dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto di analisi di Nielsen e i contributi originali di Gfk, Gs1-Osservatorio Immagino, Iri Information Resources, Mediobanca Ufficio Studi, Npd, Crif e Tetra Pak Italia.
Il Rapporto – scaricabile dal sito italiani.coop – disegna lo scenario post Covid-19 alla luce delle dichiarazioni di un campione di 2.000 individui rappresentativo delle famiglie italiane e di 700 professionisti (imprenditori, direttori, AD e liberi professionisti) e restituisce uno spaccato della vita che ci attende nel futuro prossimo in termini di economia, consumi e stili di vita.
“Sfogliando” le pagine dell’Indagine Coop, non abbiamo potuto fare a meno di soffermarci su dati e informazioni utili a ricostruire una panoramica del rapporto che gli italiani hanno – e soprattutto avranno – con tecnologia e processi di digitalizzazione e abbiamo deciso di condividere le nostre riflessioni.
Tecnologia e digitalizzazione al centro del dibattito politico e non solo
La centralità di questi temi è riconosciuta dagli intervistati che, infatti, chiedono al Governo italiano di sfruttare le risorse stanziate dall’Unione Europea nell’ambito del Recovery Plan puntando su istruzione (42%), lavoro (36%) e tecnologia/digitalizzazione (36%).
In realtà, il tema dell’accesso alle nuove tecnologie è quello più trasversale poiché riguarda anche la scuola – messa a dura prova dalla necessità di organizzare lezioni a distanza durante il lockdown e intenzionata ora a modernizzare gli strumenti della didattica – e la formazione in ambito lavorativo: il 27% dei manager considera, infatti, fondamentale – per una riforma strutturale del lavoro – l’alfabetizzazione informatica e lo sviluppo di competenze nell’uso delle tecnologie.
“Effetto Covid-19” sulla digitalizzazione
Oltre a segnare una battuta d’arresto nell’economia mondiale e a determinare la più grande recessione dal Secondo Dopoguerra, la pandemia ha innescato una sorta di “macchina del tempo” che ha trasportato gli italiani nel passato in termini, ad esempio, di PIL pro capite (ritornato ai livelli di metà anni ‘90), ma che ha provocato anche una forte accelerazione di alcuni processi già in corso:
- lo smart working è cresciuto del 770% rispetto al 2019;
- l’e-grocery è aumentato del 132%;
- e, più in generale, l’e-commerce ha visto nascere 2 milioni di nuovi e-shopper proprio nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2020.
Sempre più tecnologia, nella vita e nel carrello degli italiani
Anche gli acquisti di prodotti tecnologici hanno fatto registrare, nel primo semestre del 2020, aumenti “da capogiro” soprattutto per quanto riguarda PC (+ 53% rispetto allo stesso periodo del 2019) e visual camera (+69%). Non impressionano meno i dati relativi alla fruizione di internet – tra marzo e aprile 2020 – con un +75% di traffico dati e 9 milioni di nuovi utenti connessi per 6 o più ore al giorno, rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il canale di vendita che ha registrato l’aumento più significativo è – come è facile intuire – l’e-commerce che nel 2020 ha fatto segnare un +26% delle vendite online rispetto al 2019, con 22,7 milioni di euro di fatturato complessivo.
Questa non sarà una tendenza passeggera, legata all’emergenza Covid-19, ma anzi farà sentire i propri effetti anche in futuro, se è vero che il 20% delle famiglie italiane ha dichiarato di avere intenzione di aumentare gli acquisti di prodotti tecnologici nel 2021 e che il 53% dei professionisti è convinto che la digitalizzazione di molti processi della vita quotidiana avrà effetti positivi sulla società italiana dei prossimi 3 / 5 anni.
Come sarà il futuro degli italiani? Smart!
Il futuro immaginato è “smart” nelle soluzioni proposte e negli strumenti utilizzati in vari ambiti della vita quotidiana come, ad esempio, la pubblica amministrazione, i servizi alla persona, la mobilità e la sanità.
Un italiano su 5, ad esempio, è intenzionato in futuro a comunicare con il proprio medico curante sui canali digitali, mentre un italiano su 3 vorrebbe sperimentare il teleconsulto al posto della visita “tradizionale”. Anche il rapporto con la propria banca è destinato a cambiare nel 2021 se consideriamo che la visita in filiale verrà evitata dal 36% degli italiani a favore delle operazioni effettuate con il mobile banking (+19%) e l’internet banking (+22%).
Italiani più tecnologici tra le mura domestiche
Non sorprende, quindi, che dal Rapporto Coop 2020 sia emerso che l’85 degli italiani immagina per il 2021 una società molto più tecnologica … ma anche più casalinga!
Gli italiani saranno, infatti, sempre più a proprio agio tra le mura domestiche – che diventeranno anche la sede privilegiata di riunioni con amici e parenti – a scapito di cinema (-34% nel 2021 rispetto al 2019), di spettacoli dal vivo (-31%), di discoteche (-29%), di teatri (-25%) e di musei (-24%).
Gli italiani tenderanno, quindi, a rifugiarsi in zone di comfort delimitate e rassicuranti e, dai dati emersi dalla Ricerca Nomisma, è facile prevedere per il 2021 anche un’ulteriore esplosione dell’uso dei social network, della fruizione di contenuti on demand e dell’utilizzo di videochiamate/chat per intessere relazioni di amicizia a distanza.
Il “risvolto della medaglia”: i rischi della digitalizzazione
Disagi psicologici e sociali sono fortemente connessi all’esplosione della pandemia, come attestano i dati del Rapporto Coop 2020. Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, è cresciuto del 250% il numero dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 20 anni iperconnessi, che sono più a rischio hikikomori, la patologia che colpisce giovani e giovanissimi conducendoli ad una sorta di “ritiro sociale”; il numero di questi soggetti ha toccato la preoccupante soglia di 1 milione, tra marzo e maggio 2020. Ad aumentare sono state anche le chiamate al numero antiviolenza di genere che, nel periodo da marzo a giugno 2020, hanno visto un’impennata del 119% rispetto al 2019. Nella direzione di una società italiana sempre più violenta e rancorosa vanno anche le rilevazioni relative alla vendita di alcolici e superalcolici (+180%) e il ricorso a giochi e scommesse online (+20%).
Interpretare il presente per organizzare il futuro: l’importanza degli osservatori di mercato
L’analisi di questi dati, riferiti al settore delle nuove tecnologie, può senza dubbio suggerire alle imprese delle indicazioni precise sullo sviluppo della domanda e sulla “direzione” che dovrà necessariamente seguire l’offerta di prodotti e servizi per soddisfare le nuove abitudini degli italiani e le esigenze sorte durante e dopo l’emergenza Covid-19. È proprio per monitorare queste trasformazioni e aiutare le aziende a programmare la “ripresa” e il futuro che assume estrema importanza l’osservatorio di mercato, un prezioso “contenitore” di dati e analisi per orientare le decisioni strategiche e le scelte di marketing delle aziende e delle istituzioni.
Ma come interpretare correttamente dati, trend e previsioni facendoli confluire in un piano di azione organico e in una progettualità condivisa che delinei obiettivi, strumenti, canali, etc…? È questo l’apporto consulenziale e operativo che può offrire Noetica, grazie alla partnership con Nomisma e all’esperienza maturata nel campo delle strategie di marketing e di comunicazione. Contattaci per capire come possiamo aiutare la tua azienda a “ridisegnare il proprio futuro”.