YouTube è uno strumento digitale tra i più singolari. A partire dalla sua definizione, che non mette d’accordo tutti. Se, infatti, vi venisse chiesto che cosa sono Facebook, Instagram o Tik Tok, senza dubbio rispondereste dei social media. La stessa domanda può riservare sorprese rispetto a YouTube, soprattutto se posta agli addetti ai lavori. È una piattaforma per la condivisione di video, può essere usato come motore di ricerca, contiene meccanismi da social media, grazie alla possibilità di seguire canali e di interagire tramite i commenti. Forse è proprio questa sua identità ibrida ad aver contribuito al suo successo, perché quel che è certo è che YouTube gode di ottima salute e viene premiato dagli utenti e da differenti creatori di contenuto che lo scelgono per i propri video. Tra loro le aziende, per le quali questo canale diventa un’opportunità per la promozione di prodotti e servizi, ma anche per fare brand awareness, a patto di conoscere gli strumenti del video marketing: oggi voglio focalizzarmi su una parte (fondamentale) di questa strategia, ovvero come ottimizzare video per YouTube.
Per capire le potenzialità di tiro di questo sito (sì, è anche un sito!), vi basta pensare che è quello più visitato al mondo dopo Google (che ne è proprietario dal 2006): circa 3 miliardi di persone guardano almeno un video di YouTube ogni mese (dati Global Report 2020 di WeAreSocial) e, aspetto ancora più importante, le persone ogni giorno visualizzano un miliardo di ore di contenuti YouTube, secondo quanto riportato nel 2017 dal blog ufficiale della piattaforma.
Il video con più visualizzazioni? Secondo gli osservatori si tratta del videoclip di “Despacito”, il più visto di tutti i tempi, con oltre 7 miliardi di visualizzazioni.
Ora, se puntate agli stessi risultati, avete due strade: potete comporre un tormentone mondiale dal gusto reggaeton (ma non dimenticate di curare anche il videoclip!), oppure procedere gradualmente imparando come ottimizzare bene i vostri video per YouTube.
Vediamolo insieme, in 5 passaggi.
Fattori di posizionamento: dietro le quinte della viralità su YouTube
Premessa: ottimizzare non basta. Anche i video YouTube rispondono alla logica del content marketing per cui se non hai nulla di interessante da raccontare difficilmente avrai successo: argomenti, format e storyboard sono fondamentali. Ciò significa che il primo passo è offrire contenuti davvero utili per i propri clienti, prospect o visitatori. Occorre, poi, proporli in modo attraente e coinvolgente, con video di alta qualità, adatti al proprio settore e in linea con gli obiettivi di posizionamento che si intende raggiungere.
Le aziende, ad esempio, hanno a disposizione un ventaglio di tipologie che va dal video istituzionale alle case history, fino ai tutorial.
Giorgio Taverniti, tra i principali esperti italiani di SEO e strategie web, ha recentemente pubblicato un video sul proprio canale dove racconta alcuni aggiornamenti delle linee guida di YouTube e spiega che i sistemi di ranking della piattaforma prendono in considerazione tre parametri molto importanti: pertinenza, coinvolgimento e qualità, intesa come autorevolezza e competenza su un determinato argomento. Andrea Giacobazzi, autore del manuale “YouTube Marketing”, su questo tema propone la mappa del posizionamento, che schematizza i diversi fattori che determinano l’ordine di apparizione dei risultati nel motore di ricerca, concorrendo, quindi, alla visibilità e al traffico del vostro video su YouTube.
Tra questi troviamo i fattori zero, nei quali vengono considerati tutti gli elementi che a priori possono determinare il successo o l’insuccesso di un video: come il formato o la qualità con cui è stato registrato o la data di caricamento, poiché YouTube valorizza i filmati caricati di recente (se ben ottimizzati), dando loro una spinta in più nei primi giorni di pubblicazione.
Ci sono, poi, i fattori video, ovvero le variabili su cui possiamo intervenire in fase di caricamento, ad esempio, decidendo di inserire i sottotitoli per rendere il contenuto indicizzabile e fruibile da una platea di pubblico più grande, o scegliendo una buona anteprima e inserendo titolo, descrizione e tag.
Infine, tra i fattori che concorrono al buon posizionamento di un video, troviamo quelli più strettamente legati alla sua prestazione e per questo influenzati dalla fruizione degli utenti, che possono premiare o meno il nostro contenuto: ad esempio attraverso le visualizzazioni, con azioni che ne aiutino la diffusione, come condivisioni e commenti e, soprattutto, con un tempo di visione prolungato. Il watch time, infatti, è considerato il principale fattore di posizionamento e riguarda la capacità del video di riuscire a trattenere l’utente il più a lungo possibile (accumulo di secondi), calcolata attraverso specifici parametri aggregati.
Ora, dando per assodato che prima abbiate ottimizzato il vostro canale e lavorato sui fattori zero per offrire ai vostri visitatori la miglior esperienza di navigazione possibile (in particolare, “riempiendo il canale di video che le persone vogliono guardare”, per dirla con le parole di Giorgio Taverniti), vediamo insieme il secondo gruppo di fattori per capire come ottimizzare video per youtube.
Ottimizzare video per YouTube: i primi 4 elementi da considerare
Ottimizzare i video in ottica SEO significa valorizzare ogni contenuto del proprio canale per migliorare il posizionamento nei risultati organici dei motori di ricerca.
La ricerca della parola chiave
Tra i diversi pareri sull’argomento parole chiave per video (uno dei più dibattuti tra chi si occupa di SEO video) c’è chi consiglia di cercare di posizionare i contenuti sul motore di ricerca interno di YouTube, chi su Google, chi suggerisce tool a pagamento e chi sostiene non sia necessario. In linea generale, quando lavoriamo all’ottimizzazione dei nostri video YouTube può essere utile ricordare che stiamo sempre parlando di un prodotto Google, per cui è logico ipotizzare che valgano le stesse regole. Ciò significa che anche per i video dobbiamo partire da ciò che le persone cercano sul web. Per farlo abbiamo a disposizione alcuni strumenti, ad esempio, possiamo usare Keyword Tool nella sua versione gratuita o “pro”.
L’autore Andrea Giacobazzi, invece, consiglia lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google Adwords, andando poi a verificare anche su Google Trends, un altro aiuto interessante per la ricerca delle parole chiave, grazie alla possibilità di circoscrivere la query specificando “luogo” e “interesse nel tempo” e limitando la ricerca a YouTube. Infine, si può utilizzare anche Autosuggest di YouTube, sfruttando la barra di ricerca per ottenere il completamento automatico con quelle più frequenti.
Individuate le keyword più pertinenti per il nostro video, ovvero quelle corrispondenti il più possibile all’intento di ricerca degli utenti, ma anche specifiche rispetto al contenuto del video, è fondamentale sapere dove e come inserirle.
Il titolo del video
È importante curare bene il titolo e la descrizione, ricordando che è possibile modificarli nel tempo, per cui si potranno ulteriormente ottimizzare.
A tal proposito, Taverniti, nel recente video citato poco sopra, spiega che per valutare la pertinenza di un video, ovvero il livello della sua corrispondenza con la chiave di ricerca per cui è posizionato, YouTube analizza titolo, descrizione e tag (che devono contenere la parola chiave stessa).
Per ottimizzare bene il titolo di un video YouTube occorre lavorare sulla parte sinistra, inserendo subito la keyword, come da buona prassi del SEO Copywriting, mentre nella parte destra del titolo possiamo approfondire con qualche specifica.
La formula di un buon titolo per YouTube potrebbe, quindi, essere:
parola chiave: contenuto del video/anticipazione di qualche informazione o risultato
Infine, ricordatevi di rimanere all’interno dei 60 caratteri, in modo da evitare che il titolo visualizzato su un device come lo smartphone, venga troncato.
La descrizione del video
La descrizione di un video YouTube è lunga, poiché ammette fino a 5000 caratteri. Rispetto a questo fattore di posizionamento, è utile ricordare che anche la descrizione serve ad informare i vostri utenti e l’algoritmo. Come per il copywriting persuasivo, è buona prassi quella di inserire nelle prime (tre) righe della descrizione, nel modo più naturale possibile, la vostra parola chiave. Anzi, le vostre parole chiave. Infatti, oltre a quella specifica e riferita al video, possiamo sfruttare l’inizio della descrizione per inserire anche le nostre keyword primarie, ovvero riferite al nostro settore di azione e delle correlate, che ci aiutano a riassumere più dettagliatamente il contenuto del video.
Superate queste righe iniziali, l’utente potrà cliccare su “Mostra altro” e approfondire, ad esempio, trovando link agli altri vostri social, prodotti o servizi (i famosi “link in descrizione” citati spesso dagli youtuber), maggiori dettagli sul canale, una chiamata all’azione, un indice con il minutaggio dei contenuti, anche cliccabile (molto utile!). Come sintetizza bene Andrea Giacobazzi: “la descrizione è fatta di testo e funzionalità interattive […]”.
L’immagine di anteprima video
Last but not least, per ottimizzare un video YouTube abbiate cura dell’immagine di anteprima (o thumbnail). A differenza di altri fattori per l’ottimizzazione video, su questo gli addetti ai lavori sono generalmente concordi: non affidatevi all’immagine scelta in automatico da YouTube. Sappiamo, infatti, quanto il visual sia determinante nel decretare il successo (o l’insuccesso) di un contenuto digitale. Vale la pena quindi, trovandosi su una piattaforma di condivisione video, valorizzare questo aspetto creando un’immagine ad hoc e immaginandola come il nostro biglietto da visita che deve portare l’utente a cliccare sul nostro video e non su quello della concorrenza.
Innanzitutto, per “fare il cinema”, per dirla alla Cane Secco (un bravo youtuber da 366.000 iscritti al canale), verificate risoluzione e dimensioni. La guida di YouTube fornisce questi consigli:
- Crea una miniatura con la massima risoluzione possibile, ma non superare il limite dei 2 MB.
- Specifiche: 1280 x 720 pixel (proporzioni 16:9) in formato JPG, GIF, BMP o PNG.
YouTube Creator Studio, inoltre, non lascia spazio a interpretazioni e specifica che “il 90% dei video di maggior successo su YouTube include miniature personalizzate”. Cosa si intende? Ad esempio, potete realizzare un’anteprima che contenga sia del testo, sia la vostra identità visiva, creando un format riconoscibile, a partire dall’analisi di alcuni elementi guida, come:
- il pubblico a cui vi rivolgete
- la leggibilità (per la scelta del font)
- l’aspettativa che volete creare con il testo dell’anteprima.
Per i dettagli su come realizzare un’immagine di anteprima efficace lascio parlare direttamente i creativi di YouTube. Non prima di aggiungere che per farlo potete usare dei programmi di grafica fai da te oppure dei tool, anche gratuiti, come Canva che vi aiuteranno, se siete alle prime armi, grazie a dei modelli predefiniti.
Il gioco è quasi fatto: prima di poter caricare un’anteprima personalizzata, YouTube vorrà verificare il vostro account, in due semplici passaggi, inviandovi un codice di verifica.
Ora che avete individuato la parola chiave più pertinente per il vostro video, che l’avete collocata correttamente nel titolo, che avete compilato strategicamente i campi descrizione e tag e creato la vostra immagine di anteprima video, non vi rimane che lanciare il vostro tormentone.
Se invece quello che state cercando è un partner che vi aiuti a mettere a punto la giusta strategia digitale, contattateci e prenotate una consulenza!
In bocca al lupo!