Se LinkedIn è considerata la più grande rete professionale al mondo, Facebook si può tranquillamente definire un motore di ricerca per personal brand. Infatti è lì che, se ci pensate, ogni giorno costruiamo la nostra identità digitale e la mettiamo a disposizione di tutti, o perlomeno di chi, per un motivo o per un altro, potrebbe avere interesse per il nostro profilo. Imprenditori, datori di lavoro, fornitori, dove pensate che vadano a sbirciare prima di incontrare possibili collaboratori?
La piazza è così popolata e ricca di informazioni dettagliate che sarebbe sciocco non farci un giro, non solo per farsi un’idea degli altri, ma anche per dare un’idea di noi stessi. Liberi professionisti, aspiranti a cariche pubbliche, artisti, non possono, oggi, trascurare la propria presenza in questa piattaforma. Ma per esserci e ottenere risultati è necessario avere una strategia di personal branding per Facebook, proprio quello di cui vogliamo parlare in questo articolo.
5 cose da sapere per fare del buon Personal branding su Facebook
1. La strategia
Senza uno scopo non si fa nulla, nella vita in generale, ma anche quando si tratta di creare una forte identità digitale per sfruttare un eccellente strumento di auto-promozione come Facebook. Per realizzare una buona strategia di personal branding bisogna innanzitutto individuare mission e visione, proprio come fanno le aziende; da qui poi sarà possibile partire ottimizzando e pianificando le azioni da compiere. Un profilo che vuole promuovere un’immagine deve essere sempre coerente con i propri valori.
Importante: quando si ha già un profilo, si comincia analizzando e modificando la situazione attuale.
2. Il profilo
Compilare il profilo in ogni sua parte è un altro dei primi passi da compiere. In questa fase è fondamentale inserire tutte le informazioni richieste dal social nelle aree dedicate: lavoro e istruzione, informazioni di contatto, dettagli, avvenimenti importanti… cercando di prestare la massima attenzione alla parte dedicata alla formazione. In questa sezione, oltre a raccontare il nostro percorso, abbiamo la possibilità di rintracciare vecchi colleghi o compagni di studio che potrebbero operare nello stesso settore di interesse in cui vogliamo inserirci. Un ottimo inizio per la creazione di una community! Ne parleremo più avanti.
Le regole da seguire per ottimizzare il profilo:
- Non utilizzare pseudonimi.
Che si tratti di un profilo o di una pagina personale, se l’obiettivo è puntare sulla propria persona è molto importante che il nome corrisponda esattamente al reale nome di battesimo. Meglio evitare, dunque, appellativi, nomignoli e frasette divertenti.
- Inserire una foto profilo di qualità.
L’immagine del profilo deve essere riconoscibile e mostrare in primo piano il nostro viso. Questa impostazione sarà utile anche quando commenteremo dei post o interverremo in discussioni all’interno di gruppi. Andate a vedere quanto sono ridotte le dimensioni dell’immagine profilo in questi casi: la riconoscibilità è tutto!
- Scegliere un’immagine di copertina coerente.
Anche questa è un’occasione per raccontare qualcosa di noi stessi, è giusto quindi sfruttare lo spazio a disposizione mostrando qualcosa che, coerentemente con la nostra identità, può dare valore al profilo.
- Descriversi accuratamente nella biografia.
Essere in grado di prendersi cura dei dettagli è una buona skill, chi non vorrebbe collaborare o avere a che fare con una persona precisa e attenta? Il campo dedicato alla biografia è perfetto per far vedere che siamo in grado di esprimere concetti in modo chiaro, ma anche, banalmente, che sappiamo scrivere. Occhio quindi alla grammatica!
- Collegare altri canali tramite link (Sito, Blog, LinkedIn, Instagram…)
Inserire il link ad altri nostri canali è utile per aumentare la loro visibilità, ma anche per mostrare quello che sappiamo fare. Blog con articoli, Siti per cui lavoriamo, i nostri profili sugli altri social. Questa è facile, e va fatta.
3. La Privacy
Curare le impostazioni di privacy è importante per tanti motivi: per non tradire il nostro obiettivo o per evitare di incappare in situazioni sconvenienti, come un amico che ci tagga in una foto che non vorremmo mai far vedere ad un potenziale cliente, ad esempio.
Controllare la cerchia di utenti che possono avere accesso alle nostre informazioni ci permetterà di utilizzare il social in piena e diligente libertà.
Per controllare le impostazioni di privacy Facebook ci mette a disposizione 3 strumenti:
- controllo della privacy
- collegamenti rapidi alla privacy
- impostazioni sulla privacy
Il consiglio è quello di controllare e monitorare frequentemente questi campi, inoltre è utile ricordare che ogni volta che pubblichiamo un post o una foto su Facebook possiamo selezionare il pubblico a cui far vedere il contenuto che si sta per mettere online attraverso lo strumento di selezione del pubblico.
Per concludere la questione privacy, l’ultimo passaggio obbligatorio riguarda l’attivazione della funzione Controllo del diario che consente di monitorare i post in cui veniamo taggati dagli altri utenti.
Per attivare la funzione:
- Cliccare in alto a destra sulla freccina che punta verso il basso (account).
- Selezionare: Impostazioni e privacy, e poi: Impostazioni.
- Nella colonna sinistra, cliccare su Diario e aggiunta di tag.
- Cercare l’impostazione Vuoi controllare i post in cui ti taggano prima che il post sia visualizzato sul tuo diario? Cliccare su Modifica (a destra) e selezionare Sì o No.
Ogni volta che verremo taggati nel post di qualcuno Facebook ci avviserà inviandoci una notifica e potremo decidere se approvare o meno il tag.
Importante: i post in cui veniamo taggati scompaiono dal diario se lo vogliamo, ma potrebbero continuare a comparire nei risultati di ricerca e nella sezione Notizie.
Prima di procedere, ricordate che…
- Quando pubblichiamo o commentiamo in un gruppo pubblico, l’intervento sarà visibile a tutti.
- Dopo aver selezionato il pubblico che visualizzerà i nostri post, tramite lo strumento di cui abbiamo parlato prima, Facebook utilizzerà lo stesso gruppo di persone quando condivideremo un nuovo contenuto. La modifica vale per tutti i dispositivi, per questo è importante verificare le impostazioni dell’ultima pubblicazione prima di procedere con una nuova.
- Un post condiviso sarà visualizzato sul proprio profilo, nella sezione Notizie e nei risultati della ricerca interna al social.
- Se tagghiamo qualcuno in un post, anche gli amici della persona taggata potrebbero visualizzare il post, e lo stesso vale al contrario.
- Se abbiamo scelto di rendere il profilo “chiuso”, le scelte di condivisione saranno più limitate.
4. Il pubblico e i contatti
In molti casi, si commette l’errore di condividere informazioni con il pubblico sbagliato. Per questo, una volta individuati gli obiettivi del nostro business, è necessario capire a quale target di riferimento ci si rivolge. Qualunque sia la tipologia di pubblico che decideremo di coinvolgere, dovremo essere sempre consapevoli di ciò che condividiamo e dell’impatto che ciò potrà avere sulla percezione che gli altri hanno di noi.
Se vogliamo, ad esempio, usare Facebook come una finestra di comunicazione tra professionisti, dovremo condividere esclusivamente, o quasi, contenuti che potrebbero risultare utili nella conduzione dei nostri affari.
Ogni tanto, inoltre, sarà utile controllare la lista dei nostri contatti Facebook e aggiungere eventuali altri collegamenti per alimentare la crescita della community.
5. I contenuti
Arrivati a questo punto, non resta che individuare i contenuti da condividere, che riempiranno di valore l’immagine che abbiamo creato. E, visto che per fare marketing di se stessi è necessario trovare il modo di differenziarsi dagli altri, l’ultimo passo da compiere è individuare i nostri punti di forza e i nostri punti di debolezza, le opportunità di crescita e le minacce del settore. Per questa analisi si utilizza un antico e prezioso strumento: la SWOT Analisys, fondamentale per definire la propria identità e produrre una comunicazione coerente e pertinente. Le domande da porsi:
- Cosa so fare?
- Come lo so fare?
- Quali sono i miei punti di forza e cosa offro?
- Perché sono migliore o diverso dai miei concorrenti?
Le risposte a queste domande ci daranno le linee guida per immaginare e intercettare i contenuti da condividere. Non resta che raccogliere le idee e costruire un vero e proprio piano editoriale social.
E ricordate: se nella vita siamo ciò che mangiamo, su Facebook siamo ciò che postiamo.
Le relazioni e il mantenimento
È qui che il gioco si fa duro, è qui che i duri cominciano a giocare. Niente paura, anche se il titolo è fuorviante, non parleremo di matrimoni finiti male. Il gioco si fa duro perché la fase più difficile in un piano di personal branding non è quella della costruzione ma il mantenimento. Dopo aver individuato il piano di lavoro, infatti, è qui che si comincia a lavorare con costanza e perseveranza: aggiornare di continuo il nostro stato ci permetterà di raggiungere un ampio pubblico, ma soprattutto di tenere viva la nostra pagina. Cosa pensate quando trovate una pagina Facebook in cui l’ultima pubblicazione risale a un anno prima? Ecco che nella quotidianità, attraverso la condivisione di articoli, anche pubblicati da altri, post che raccontano di alcuni nostri lavori, foto e immagini di esperienze di lavoro, andremo ad arricchire e mantenere vivo il profilo, e l’interesse che questo stesso genera sugli altri.
Ma non è tutto, possiamo creare degli eventi per organizzare, ad esempio, dei dibattiti tra professionisti, questo ci aiuterà ad ampliare la community e a dare sempre più valore alla nostra immagine di esperto all’interno del settore in cui operiamo.
Il nostro profilo deve risultare brillante e produttivo.
Dopo aver evidenziato alcuni degli elementi da tenere in considerazione per fare del buon personal branding attraverso Facebook, vi lasciamo con una regola e un invito:
- mettetevi in gioco rimanendo sempre fedeli ai vostri valori.
- Scriveteci per approfondire e prenotare una consulenza!