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Il momento storico che stiamo vivendo ha velocizzato di molto quello che viene definito “processo di digitalizzazione”. Lo confermano gli ultimi dati sull’andamento del mondo digital, aggiornati da We Are Social e Hootsuite: le persone durante la pandemia hanno utilizzato sempre di più i social, per accorciare le distanze, per rimanere in contatto con amici e familiari, ma anche per scoprire nuovi prodotti, nuovi servizi e per trovare idee e professionisti online.
Tra i canali più apprezzati c’è Pinterest, da Repubblica definito “il vincitore dell’anno pandemico”, che risiede in quinta posizione subito sotto LinkedIn nell’elaborazione di Audiweb-Nielsen di VinCos. Nata nel 2010, questa piattaforma si distingue dalle altre perché si basa sugli interessi invece che sulle relazioni dirette tra utenti. Nonostante il recente ritorno di fiamma da parte degli utenti, Pinterest non ha mai riscosso particolare successo tra le aziende, probabilmente perché social più noti e diffusi come Facebook e Instagram sono considerati spesso più adatti per una strategia di comunicazione aziendale. Ma se non fosse così?
Scopriamo insieme cos’è e quali novità hanno permesso a Pinterest la risalita degli ultimi tempi, le nuove funzioni integrate e i servizi messi a disposizione di professionisti e aziende.
Pinterest: una grande bacheca digital
Prima di parlare delle novità che riguardano Pinterest, riassumiamo in poche righe come funziona.
Pinterest è l’unione delle parole inglesi “Pin” e “interest” (“spillo” e “interessi”), il che fa subito pensare ad una grande bacheca digitale su cui appuntare idee e spunti. Ed è proprio così che si presenta, sin dagli albori della sua nascita, come un grande archivio che permette agli utenti di collezionare, organizzare, raggruppare e condividere immagini e video di loro interesse. Nel giro di poco tempo, inoltre, si è subito rivelato come motore di ricerca delle ispirazioni, il luogo ideale per trovare una risposta a domande come “Cosa posso cucinare per il pic-nic di domenica?” “Come posso arredare il mio piccolo balcone?“. Ma anche per approfondire gli argomenti più disparati: idee per un taglio di capelli, un tatuaggio o consigli sul giardinaggio.
Non a caso, i settori su cui ha fatto breccia sono proprio il food, il fashion, il travel, il fai da te, il wedding, l’arredamento, il design e negli ultimi tempi anche l’automotive.
Un grande archivio che permette agli utenti di collezionare, organizzare, raggruppare e condividere immagini e video di loro interesse.
Profilo, Pin e Board
Ma entriamo nel vivo del suo funzionamento. Le idee e gli spunti, di cui abbiamo parlato prima, su Pinterest si chiamano Pin, e navigano nel feed dell’utente in base alla sua attività recente e agli interessi dichiarati durante l’impostazione del profilo.
Naturalmente, è possibile anche cercare dei pin specifici. Per farlo basta digitare le parole chiave nella barra di ricerca, ad esempio con “arredamento” o “camera da letto”, il feed si riempirà di contenuti relativi a letti, armadi, composizioni, decorazioni per la casa … I Pin sono quindi come dei segnalibri tramite cui cliccando si può accedere al sito web collegato al progetto, da salvare all’interno delle board.
La board è una bacheca, in pratica: uno spazio di raccolta tematica degli spunti che l’utente vuole conservare. I Pin salvati infatti vivono all’interno delle bacheche, che si possono nominare a piacere ed organizzare creando delle sezioni al loro interno. Es: “mobili da giardino” o “cucina” all’interno della bacheca “Casa”, oppure “ricette” “decorazioni” nella bacheca “Natale”. Le bacheche possono essere segrete, quindi visibili solo a te, pubbliche e addirittura condivise.
Perché Pinterest per un’azienda? 5 buoni motivi
1. Il tuo pubblico potrebbe essere qui
Veniamo al dunque: vi starete chiedendo cosa può fare Pinterest per un’azienda e, a nostro parere, le motivazioni si legano molto alle novità dell’ultimo periodo.
La prima grande notizia è che il pubblico di Pinterest è cambiato. Se fino a qualche anno fa era popolato principalmente da donne che mostravano interesse per il food, per il travel e per l’arredamento, oggi possiamo dire che una buona fetta di utenza è maschile e che tra i nuovi utenti sono comparsi anche i più giovani.
I numeri dichiarati dalla piattaforma nel 2021 infatti ci dicono che:
- le donne rappresentano oltre il 60% del pubblico;
- l’utenza maschile è in crescita di circa il 50% rispetto al 2020;
- gli utenti della generazione Z sono in crescita del 50% rispetto al 2020;
- i millennial che usano Pinterest sono in crescita del 35% rispetto al 2020.
2. Gli utenti di Pinterest sono pronti a compiere azioni
Il secondo motivo ha sempre a che fare con il target, su Pinterest infatti è possibile raggiungere un pubblico “caldo”, che ha una forte intenzione d’acquisto.
Su questo social, infatti, navigano persone che stanno pianificando o realizzando diversi tipi di progetti. Quale miglior luogo dunque, se non questo, per intercettare un potenziale acquirente nella fase iniziale del processo decisionale?
Chi è su Pinterest, insomma, è pronto a compiere azioni, e i dati statistici lo confermano:
- il 73% degli utenti dichiara di ricorrere a Pinterest per iniziare un nuovo progetto;
- il 67% degli utenti sostiene di provare cose nuove trovate su Pinterest.*
Su Pinterest l’utente ha una forte intenzione d’acquisto.
3. I Pin possono diventare prodotti acquistabili
Infine, su Pinterest è possibile trasformare i prodotti in Pin acquistabili.
Grazie alla partnership con la nota piattaforma di e-commerce, Shopify, su questo social ora in tantissimi Paesi è possibile facilmente convertire i Pin in prodotti acquistabili, che gli utenti possono scoprire all’interno dello stesso social. Sul sito inoltre si legge che “i commercianti Shopify che pubblicizzano su Pinterest possono usufruire per la prima volta del retargeting dinamico, rivolgendosi quindi agli utenti di Pinterest che hanno già dimostrato interesse per i loro prodotti.”
4. Lo strumento Cataloghi
Ma non è tutto, Pinterest offre anche la possibilità di supportare più feed per Cataloghi. Facciamo un passo indietro. Cataloghi è uno strumento di creazione feed sviluppato per le aziende che vendono prodotti sui propri siti web. Per utilizzare questo servizio è necessario avere: un account aziendale, un sito web verificato con dati di contatto e una politica di spedizione/rimborso, un catalogo prodotti o feed prodotti e un Hosting della fonte dati, cioè un modo per allocare e archiviare in modo sistematico una fonte dati dei prodotti da inviare a Pinterest.
5. Su Pinterest tutte le aziende hanno la stessa probabilità di essere scoperte
Il 97% delle ricerche più popolari su Pinterest non contiene riferimenti a brand, questo significa che quando cerca qualcosa, la maggior parte degli utenti, non digita il nome di un brand specifico. E questo significa che indipendentemente dalle dimensioni, le aziende che sono su Pinterest hanno la stessa probabilità di essere scoperte dagli oltre 450 milioni di consumer presenti sulla piattaforma.
Nell’ultimo anno le abitudini di acquisto dei consumatori sono notevolmente cambiate. Per chiudere con dei dati alla mano, secondo la ricerca di Shopify “Future of Commerce 2021”, dall’inizio della pandemia l’84% dei consumatori intervistati a livello globale ha effettuato acquisti online, lo abbiamo visto anche nell’articolo dedicato all’e-commerce in Italia. Di conseguenza, molti hanno colto al volo l’opportunità di vendere su Pinterest, puntando a offrire un’esperienza di shopping online simile a quella del negozio fisico, che permetta di curiosare tra gli scaffali, di soffermarsi su collezioni create ad hoc e di confrontare i prezzi dei prodotti.
Se vi interessa costruire una strategia efficace su Pinterest non vi resta che contattarci e richiedere una consulenza o un piano formativo ad hoc.
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