Google è un universo in continua evoluzione e le strategie di visibilità e posizionamento dei siti web evolvono e cambiano insieme a lui. Se guardiamo la lista di tutti gli aggiornamenti segnalati in Google Search Central notiamo che, solo nel 2021, sono state dichiarate oltre 40 integrazioni fra core update, fix di bug, indicazioni generiche, etc. Molte di queste sono di natura tecnica e ad uso esclusivo di developers e affini. In altri casi, invece, si è trattato di veri e propri update estremamente utili per capire in che modo sta cambiando il sistema di Information Retrieval di Google, quali sono i segnali di ranking ad oggi più importanti e quali sono gli aspetti su cui sarà necessario concentrarsi in futuro per cogliere tutte le opportunità di posizionamento e rimanere competitivi sul mercato.
In questo articolo proviamo quindi ad elencare e commentare alcuni di questi aggiornamenti e cambiamenti.
Page Experience Update e Core Web Vitals
Il Page Experience Update, rilasciato a partire da giugno 21, è stato probabilmente l’argomento più discusso in ambito SEO e non solo. Con questo aggiornamento Google ha dichiarato che l’esperienza degli utenti su un sito web è un fattore di ranking molto importante per il posizionamento. Saranno quindi resi più visibili i siti che offrono un’esperienza di navigazione veloce, sicura e intuitiva. Ma come viene valutata da Google l’esperienza degli utenti su un sito web? Ecco i parametri più importanti:
- Usabilità da mobile: il sito deve essere facilmente navigabile da dispositivi mobili (cellulari e tablet).
- Sicurezza: non devono essere presenti errori di sicurezza che mettano a rischio i dati dell’utente.
- Protocollo HTTPS: il protocollo deve rispettare i criteri di sicurezza HTTPS. Inoltre un ulteriore tips è quello di valutare il passaggio a HTTP/2
- Pubblicità non invadente: i banner pubblicitari, pop up, etc non devono essere eccessivi e interferire con l’esperienza di navigazione.
- Core Web Vitals: il sito web deve rispettare alcune metriche a livello di caricamento pagina, interazione e stabilità di layout.
Alcuni fra questi punti in elenco erano già noti e ampiamente utilizzati nella maggior parte dei siti web, mentre i Core Web Vitals sono stati una specie di fulmine a ciel sereno che ha costretto e sta costringendo a ripensare i siti sia in termini di ottimizzazione SEO, sia in termini di grafica e web design.Nello specifico, i Core Web Vitals, si concentrano sulla misurazione di queste 3 metriche:
- LCP: (Largest Contentful Paint) misura il tempo di caricamento del contenuto più grande della pagina. Google consiglia di restare sotto i 2,5 secondi.
- FID: (First Input Delay) misura il tempo da quando un utente interagisce con una pagina a quando il browser è effettivamente in grado di elaborare l’iterazione.I tempi consigliati sono inferiori a 100ms.
- CLS: (Comulative Layout Shift) misura la stabilità visiva dei contenuti. Per garantire una buona stabilità i siti dovrebbero avere un punteggio CLS di 0,1 o meno
Si tratta quindi di un aggiornamento che associa il ranking alle prestazioni web e può richiedere implementazioni molto specifiche. Ma che ne sarà della qualità del contenuto? Nessun allarmismo. Content is still the King e la qualità, l’autorevolezza dell’informazioni restano fondamentali, diciamo che, a parità di qualità di contenuto, saranno “premiati” i siti che offrono un’esperienza utente in linea con le nuove direttive.
Come valutare l’esperienza dell’utente sul sito della tua azienda
Esistono diversi metodi per valutare l’esperienza utente su un sito web. Su Search Console, ad esempio, è stata inserita una tab dal titolo “esperienza sulla pagina” che misura proprio le metriche dei Core Web Vitals. Sono disponibili strumenti proprietari di Google e software esterni che scansionano il sito e riportano errori o correzioni. Tuttavia, se non si è in grado di leggere e interpretare correttamente i dati, l’utilizzo di questi strumenti può essere fuorviante. Ecco perchè il nostro consiglio è di rivolgersi ad un’agenzia qualificata e richiedere un Audit SEO del sito. Con una buona SEO Audit, come quelle che realizziamo per i nostri clienti qui a Noetica, potrete avere una panoramica a 360° dello stato di salute del vostro sito, del posizionamento rispetto ai competitor e di tutte le opportunità di mercato non ancora sfruttate.
Analytics 4 e Cookie di terze parti
Sul fronte tracciamento e analisi dei dati, gli argomenti più caldi di questo 2021 sono stati senza ombra di dubbio il passaggio da Universal Analytics ad Analytics 4 e l’abbandono dei cookie di terze parti. Nessuno di questi argomenti influenza direttamente il posizionamento organico dei siti web, ma abbiamo voluto inserirli in questa lista perché ci aiutano a capire in che modo stanno cambiando le logiche di monitoraggio e su quali aspetti della visita Google si sta concentrando maggiormente.
Ad esempio, uno dei grandi cambiamenti fra Universal Analytics e Analytics 4 è che il primo è basato su diverse hit (di pagina, da interazione social etc) e quindi in un certo senso “quantitativo”, mentre nel secondo ogni hit è un evento compiuto dall’utente e quindi molto più “qualitativo”. Spariscono metriche come la frequenza di rimbalzo sostituite da metriche più interattive come percentuale di scroll, clic etc. Ovviamente le differenze sono molte di più, e stiamo preparando un articolo ad hoc su questo argomento, qui ci preme sottolineare che la linea di Google sembra essere quella di dare più importanza alle azioni e alle interazioni dell’utente.
Sulla questione “Cookie di terze parti” non è ancora chiaro quando e come Chrome abbandonerà definitivamente l’utilizzo di questa tecnologia. Ultime indiscrezioni parlano di 2023, ma sono date variabili. Quello che invece è più chiaro è che se non si trova una soluzione condivisa, in futuro sarà molto più complesso e impreciso effettuare attività di remarketing o sfruttare segmenti di pubblico nelle campagne di sponsorizzazione Google Ads. E non solo su Google Ads! La stessa problematica si presenterà anche su altre piattaforme, come descritto in questo articolo sulle novità di Facebook Ads.
Stando così le cose, ritorna ad essere fondamentale l’acquisizione e la fidelizzazione del contatto diretto attraverso strategie di Lead Generation, sia organiche che adv, che aumentino il numero di iscrizioni alla newsletter (magari attraverso download di ebook, promozioni, etc) e successive strategie di Email Marketing.
in un contesto in cui non si sa che fine farà il remarketing, avere un proprio database di contatti diretti da coccolare e stimolare è di sicuro l’investimento migliore.
Google MUM (Multitask Unified Model)
Google MUM è davvero il futuro: il primo modello di Intelligenza Artificiale in grado di comprendere e contestualizzare in maniera simultanea una vastissima quantità di informazioni in differenti formati (testo, immagini, audio, video) fornendo quindi risposte pertinenti anche alle ricerche più ambigue o di difficile formulazione testuale. Si tratta di un modello destinato a rivoluzionare le modalità con cui saranno effettuate le ricerche del futuro, che potranno persino prescindere dalla digitazione su tastiera e ricorrere a strumenti in crescente evoluzione come Google Lens, Voice, Assistant.
Potremmo spiegarvi come funziona MUM, ma è molto più efficace vederlo in azione! Per questo vi consigliamo di dare un occhio all’ultimo Keynote Search On 2021, in cui il responsabile dell’area Search di Google, Pandu Nayak, effettua alcuni esperimenti in tempo reale (dal min. 8)
Ad oggi MUM non è ancora operativo e non sappiamo con precisione quando lo sarà. Tuttavia questa incredibile commistione fra ricerca testuale, video, audio, ci porta a pensare che le strategie di posizionamento SEO del futuro non potranno prescindere da un approccio multiformato. Anzi, a dir la verità, la SERP è avanti su questo fronte da un bel po’.
Cambiamenti in SERP: Continuous Scroll e Visual
Ricordate come funzionava la ricerca alcuni anni fa? Si digitava una parola o una frase nella barra di ricerca di Google e compariva un elenco di circa 10 risultati testuali con titoli blu e brevi descrizioni. Quella pagina con i risultati è la SERP. Lineare, quasi banale, no?
Adesso invece Google è molto più ricco di opportunità sia perché sono cambiate le modalità con cui gli utenti effettuano una ricerca (testuale, vocale, google maps) sia perchè sono cresciute le tipologie dei risultati proposti in SERP. Non solo link testuali, ma video, immagini, podcast, chiamate e indicazioni per local business, box di approfondimento come “gli utenti hanno chiesto anche” e “ ricerche correlate”, caroselli e potremmo continuare. Per non parlare del mondo e-commerce dove avere un catalogo di prodotti in Merchant Center ottimizzato SEO può davvero fare la differenza adesso che Google Shopping non è solo appannaggio degli inserzionisti.
L’obiettivo di queste nuove implementazioni è duplice: da una parte Google punta a fornire un ventaglio sempre più ampio di risposte agli utenti in modo che questi siano in grado di scegliere le più pertinenti, dall’altra tende a farli rimanere più tempo all’interno della propria SERP (dove gestisce gran parte del business della pubblicità a pagamento, per i più maliziosi). Proprio in quest’ottica va quindi letta l’ultima news sul Continuous Scrolling della SERP che può avere dei risvolti molto interessanti. In sostanza Google ha annunciato che la SERP non sarà più organizzata in pagine (pag.1, pag.2, etc) ma sarà una pagina unica con uno scroll infinito un po’, come avviene già su Facebook, Instagram e altre piattaforme social. Praticamente Google diventa un Feed.
Per adesso il Continuous Scrolling è stato rilasciato negli Stati Uniti e funziona solo su cellulari, ma a breve arriverà anche in Italia. Nel mentre aspettiamo di vedere come cambieranno le cose, qualche idea ce la siamo fatta. Ad esempio:
- se prima l’utente si fermava ai risultati della prima pagina, con il Continuous Scrolling potrà essere più predisposto a scorrere più risultati, aprendo quindi possibilità di visibilità anche a posizioni più basse. Sarà quindi necessario offrire in SERP risultati creativi, originali, in grado di catturare l’attenzione e stimolare il clic.
- le immagini di conseguenza diventeranno sempre più importanti all’interno della ricerca
- si aprono interessanti scenari per la pubblicità a pagamento (soprattutto di tipo search)
- il monitoraggio delle impression in Search Console sarà sempre più fondamentale
Generazione automatica dei title
L’update sulla generazione automatica dei title è stato rilasciato solo a fine estate, ma ci ha messo pochissimo a diventare l’aggiornamento più criticato del 2021. Con questo update Google si è preso la libertà di riscrivere i title delle pagine (se ritenuto necessario dal suo sistema di Machine Learning) anche quando erano state date precise indicazioni di scrittura a livello di meta tag. Un’imposizione davvero eccessiva, che tra l’altro ha portato a errori spesso eclatanti.
SEO, aziende, reparti marketing hanno fortemente contestato questo update rivendicando il diritto di comparire su Google con titoli e descrizioni personalizzate. Ci sembra sacrosanto. Ad ogni modo pare che Google abbia colto parzialmente le critiche e fatto un passo indietro. O meglio, in un annuncio sul blog ufficiale ha chiarito con più precisione quali sono le tipologie di pagine che rischiano di subire una riscrittura automatica del Title. Si tratta di pagine con titoli imprecisi, obsoleti, semivuoti, etc. L’ottimizzazione del title è da sempre un’attività fondamentale in ambito SEO, adesso probabilmente lo sarà ancora di più, sia per guadagnare visibilità, sia per evitare eventuali “manomissioni” di Google.
Volendo trarre le conclusioni possiamo dire che: le opportunità di posizionamento SEO su Google non fanno che moltiplicarsi per chi le sa cogliere. Tuttavia, stare al passo e rimanere aggiornati sugli sviluppi dell’algoritmo richiede tempo e competenze che nella maggior parte dei casi le aziende (anche le più grandi) non riescono a sviluppare internamente. Ecco perché collaborare con un’agenzia di comunicazione esperta in posizionamento SEO, come Noetica, può essere una soluzione vincente. Se vuoi approfondire l’argomento, richiedere una consulenza contattaci online o chiamaci . Siamo a Bologna ma lavoriamo in tutta Italia.