Su 7,5 miliardi di popolazione mondiale, 3,8 miliardi di persone sono collegate alla rete e ben 3 miliardi sono utenti attivi sui social network. Troppi miliardi eh?
Inutile ripetere che negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha cambiato radicalmente le nostre vite. Internet, più di ogni altra cosa, ha trasformato molti aspetti delle abitudini relazionali: una whattsappata e un parteciperò, et voilà, organizzata la serata! Un evento e una foto taggata, et voilà, …, ripeto: inutile dirlo!
Ma il web e i social network non hanno intaccato solo i rapporti e le relazioni interpersonali, sono stati in grado di rivoluzionare anche il mondo del lavoro, chiedendo alle aziende di resettare strategie e impostazioni. Per questo, vogliamo fornirvi un’analisi dettagliata dei social network più utilizzati al mondo.
Però, che siate aziende o socialnetworkaddicted, prima della marea di informazioni, numeri, dati e percentuali, dovete sapere che per andare avanti in questa lettura serve una regola che chiameremo: ce ci n’est pas… un post. Considerate questo pezzo come fosse una Polaroid scattata in questo preciso giorno, poiché su internet si sa, tutto scorre e il paesaggio domani potrebbe già essere diverso.
Fonte immagine: vincos.it/world-map-of-social-networks/
Ed ora vi lasciamo alla panoramica sui social network più usati nel mondo, che troverete distinti tra i più popolari e i “nuovi arrivati”, se così si può dire.
Social Network nel mondo: i famosissimi
The Big Facebook
Nel mare del web tutto scorre ad alta velocità, ma una cosa non è mai cambiata: Facebook, il social network che non ha bisogno di presentazioni, è ancora il più utilizzato a livello planetario, padroneggiando in 119 su 149 paesi analizzati da vincos.it. Se fosse una nazione sarebbe di certo la più popolosa al mondo, contando 2,01 miliardi di utenti attivi al mese (dati aggiornati al 30 giugno 2017).
In Italia si contano 30 milioni di feisbucchiani, + 2 rispetto ad un anno fa, non male. Il 53% ha più di 35 anni, infatti, diminuisce del 5% la fascia in verde età (fino a 18 anni), mentre crescono del 10% le fasce 19-24 e 30-35 e del 14% quella dei 36-45enni, la fetta di torta più generosa (7 milioni di iscritti). I 25-29enni che passano il loro tempo su Facebook aumentano del 19%, ma sono i 46-55enni che allargano la rappresentanza del 21% e i 55enni che si accomodano sul podio con un aumento del 29%.
Per immaginare la grandezza del social basta pensare che ogni giorno vengono caricate 350 milioni di foto e che ogni 20 minuti vengono condivisi 1 milione di link, inviati 3 milioni di messaggi e 20 milioni di richieste d’amicizia.
Inoltre, le ultime statistiche rivelano una diffusione in aumento anche tra le aziende, sono ormai più di 40 milioni. Una crescita che non si ferma e continua a sbalordire, vi diciamo solo che la valutazione del mercato azionario del colosso ha superato i 245 miliardi di dollari. Altro?
Instagram: una vetrina virtuale che promette bene
Cominciamo dal nome: il termine nasce dall’unione di “instant” e “telegram”, proprio per indicare una forma di comunicazione istantanea, come quella dei telegrammi, per intenderci. Solo che qui il messaggio prende vita attraverso le immagini. La crescita del social è stata esponenziale, dal 2013 al 2017, gli utenti attivi sono passati da 90 milioni a 600 milioni, collocando Instagram al terzo posto tra i più utilizzati al mondo, dietro Facebook e Youtube ma davanti a Twitter.
Sarà colpa della pizza, che si presta ad essere instagrammata, ma a noi italiani il social sembra piacere particolarmente, al punto da regalargli l’argento nella classifica dei social. Sono, infatti, 14 milioni gli utenti attivi ogni mese nel nostro paese e di questi il 51% donne e il 49% uomini. E mentre su Facebook si nota una tendenza all’invecchiamento dell’utenza, qui sono i giovani, non minori di 18 anni (10%) ma gli aventi tra i 19 e i 24 anni, a trascorrere del tempo sulla timeline di Instagram.
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I dati scottanti, però, sono quelli relativi al numero di imprese presenti sul social. Come vi abbiamo detto in un recente articolo, i motivi per cui un’azienda apre un profilo su instagram sono tanti, infatti, ad oggi si contano 15 milioni di profili aziendali in tutto il mondo.
Deve essersi sparsa la voce del nuovo traguardo raggiunto dal social lo scorso marzo: 1 milione di inserzionisti attivi al mese. Certo, la piattaforma si presta ad essere una spendibile vetrina virtuale in grado di aumentare l’engagment verso un negozio o un’azienda che sceglie il marketing non convenzionale. Nessun tasto compra e nessun e-commerce al suo interno, gli utenti contattano i venditori e si mettono d’accordo per i metodi di pagamento.
Ma non è finita qui, tra gli instagrammers potreste trovare il vostro comune d’appartenenza che vi spiega come fare la differenziata. E sì, perché il social, per diversi motivi (li trovate tutti in questo articolo) fa gola anche alla Pubblica Amministrazione e, aprite bene le orecchie: ai Ministeri. Avete sentito bene: dal 30 gennaio 2017, infatti, anche il Ministero della pubblica istruzione ha un profilo Instagram. L’avreste mai detto?
Youtube: la piattaforma per i video online
Ed ora passiamo al social che vanta oltre 1,5 miliardi di utenti attivi al mese, collocandosi (per iscritti) subito dietro Facebook: YouTube, conosciuto anche come “il tubo”.
Giornalmente le ore di video fruite dalle persone sono centinaia di milioni, la fascia di età più rappresentata è 18-34 anni. L’80% del traffico generato da Youtube, grazie alla sua presenza in 88 paesi, proviene da aree esterne agli Stati Uniti.
Il dato più impressionante è che il colosso, fruibile in 76 lingue diverse, raggiunge il 95% della popolazione che naviga su internet. Visto il potenziale, fu acquisito da Google nel 2006 per 1,65 miliardi di dollari ed oggi – con un miliardo di utenti attivi al mese – dopo aver già lanciato negli USA la tv in streaming sogna di trasformarsi in un social network vero e proprio.
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Si legge sul blog ufficiale: “Quando YouTube fu lanciato (nel 2005) era un unico sito web capace di supportare solo video con risoluzione 320 x 240 in formato 4:3. Le cose sono cambiate rapidamente e oggi YouTube permette di guardare qualsiasi combinazione di video in SD, HD, 4K, 3D, a 360 gradi e dal vivo su quasi tutti i dispositivi dotati di connessione a Internet: computer, telefoni, tablet, TV, console per videogiochi e persino visori per la realtà virtuale”.
Twitter: come vanno le cose?
Ed ora Twitter che ha da poco spento 10 candeline. Come dimostrano i dati dell’ultimo trimestre, purtroppo, continua la fase di stallo del social dei cinguettii che nonostante un aumento del 12% degli accessi su base quotidiana, non riesce ad incrementare il bacino di utenti.
Ma nell’ultimo periodo i grossi investimenti fatti in casa Twitter (video, contenuti live e pubblicità premium) hanno portato un po’ d’aria buona e gli amministratori sono positivi e carichi di aspettative: “Ci stiamo concentrando ulteriormente su uno dei nostri obiettivi: rendere Twitter il posto migliore per restare aggiornati su ciò che accade nel mondo” – dice Jack Dorsey. Nonostante un recente crollo del 9% delle azioni in borsa.
L’obiettivo potrebbe essere arrivare a pubblicare contenuti video 24h su 24h e 7 giorni su 7, per poter fare affidamento su di un bacino di contenuti e utenti che permettano al social di incrementare le entrate. Per un primo momento, questo genere di contenuti sarà condiviso solo negli USA, per gli eventi sportivi, ad esempio, ma presto l’idea potrebbe intaccare anche anche altri paesi. Probabilmente quelli con un alto numero di utenti, come UK e Brasile.
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A livello mondiale, in questo momento Twitter vanta 328 milioni di account attivi al mese, il 6% in più rispetto all’anno scorso, e in Italia sono 6,9 milioni gli account che cinguettano. Siamo fiduciosi anche noi, le cose potrebbero cambiare.
Linkedin: il Social in giacca e cravatta
Linkedin, potremmo etichettarlo come il social network in giacca e cravatta, infatti, è il più utilizzato al mondo tra i professionisti e costituisce il posto migliore dove creare nuovi rapporti di lavoro. La tendenza degli ultimi tempi quella di utilizzarlo sempre più come un social network, sono degli ultimi mesi, infatti, le modifiche che permettono agli utenti di creare post e aggiornamenti quotidiani, nonché condividere video.
Il portale vanta 3 milioni di annunci di lavoro attive e 500 milioni di utenti a livello globale. Il social business, a giugno del 2016, è stato acquistato da Microsoft per 26,2 miliardi di dollari, e questo ha fatto aumentare ulteriormente le previsioni di crescita.
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Nei primi 3 mesi del 2016 le visite registrate sono state 106 milioni al mese, con 45 miliardi di pagine visualizzate. In Italia, a 6 anni dal suo arrivo, il numero degli iscritti è 10 milioni e le aziende presenti sono più di 4 milioni. Ma è negli USA, in India, in Brasile, in Gran Bretagna e in Canada che il social va forte. La crescita a livello mondiale è di due utenti al secondo. Dato interessante, se consideriamo che ad oggi, viene utilizzato quasi esclusivamente da una particolare nicchia di utenti. L’obiettivo di Linkedin è raggiungere entro i prossimi 10 anni tutte le principali categorie di lavoratori. Riusciranno i nostri eroi?
Intanto, se siete interessati continuate a seguirci, presto vi daremo ulteriori dettagli su come utilizzare il social.
I meno famosi
Pinterest: 75 miliardi di idee
Se stai organizzando un matrimonio: vai su Pinterest per prendere spunti; se stai arredando casa: idem; cena con gli amici: uguale. In questo social si condividono idee sotto forma di immagini che si possono raccogliere all’interno di bacheche da ordinare in base ai temi preferiti.
Le più sharate sono quelle della categoria Food e quelle relative ai Film. E non a caso è proprio in queste due categorie che sono state introdotte importanti novità: per i 4 miliardi di immagini food condivise sono stati inseriti i nuovi Recipe Pin che contengono ricette dettagliate e comprensive di ingredienti, tempi di cottura e porzioni; nelle categoria film, invece, sono stati introdotti i Movie Pin che forniscono recensioni attraverso i voti su cast, trama e film in generale.
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Oggi sono oltre 150 milioni gli utenti registrati. Dato rilevante se si considera che tale traguardo è stato raggiunto in soli 6 anni di vita.
Il valore odierno di questo social network corrisponde a più di 11 miliardi di dollari, inoltre, a testimoniare la crescita esponenziale dei “pinners” è l’incremento, negli ultimi anni, dell’81% delle ricerche effettuate nella piattaforma. I due terzi degli elementi che gli utenti “pinnano” arrivano da siti aziendali e il 55% degli utenti ha dichiarato di utilizzare Pinterest per trovare e acquistare prodotti, mentre, solo il 12% ha menzionato Facebook al riguardo. Bhè, qui qualcuno si sta spingendo un bel po’ avanti, cosa succederà? Mentre aspettiamo la risposta, Pinterest si sta preparando a diventare uno strumento fondamentale per chi che vuole presidiare i social con il proprio e-commerce.
Google Plus: Big G mette in campo una novità
Da quando l’abbiamo visto spuntare ci siamo chiesti: funzionerà? Ma perché Google, the big G, non dovrebbe riuscire nella creazione di un social?
Piattaforma che debutta nel 2011 e che silenziosamente ha sempre tentato di scalare la montagna dei social con risultati piuttosto scarsi. Gli iscritti al social sono tantissimi, il problema è che, secondo i dati aggiornati a luglio 2016, gli utenti attivi sono solo 343 milioni. Una risposta interessante alla domanda di cui sopra l’ha data Giorgio Taverniti in un’intervista: “Google non è riuscito in questo ambito perché le persone, per i social, non passavano dalla barra di ricerca. Tutto quello che passava e passa dalla ricerca di Google sono in grado di anticiparlo” ma, continua il fondatore del Forum GT “…loro non hanno i social nel DNA”. “Google con i social ha perso un treno” dice ancora Taverniti, che spiega cosa potrebbe fare il colosso se avesse accesso alle condivisioni, considerando che ciò che ottiene ora arriva dai link.
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Ma un tentativo di rilancio c’è e la notizia è degli ultimi giorni. Big G ha lanciato Discover, una nuova pagina in cui gli utenti possono ritrovare i migliori contenuti condivisi sui vari social network, basati sicuramente sulle proprie preferenze. Cosa ne pensate? Basterà un’ottimizzazione per far riemergere Google+?
Snapchat: ma cos’è?
Qualche riga fa si parlava di millennials, e ora torniamo a citarli perché sono proprio loro i maggiori fruitori di Snapchat, la social-media-chat-app, nata nel 2011 come servizio di messaggistica “usa e getta”.
Carpe Diem, infatti, sembra essere il principio su cui si fonda l’applicazione del simpatico fantasmino, poiché su Snapchat si inviano contenuti che si autodistruggono in pochi secondi dopo esser stati visualizzati.
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10 miliardi i video visualizzati in media, 3 ore e 8 minuti il tempo che (sempre in media) i giovani trascorrono sul social (secondo i dati di globalwebindex) e più di 150 milioni le foto condivise quotidianamente.
L’app dei giovanissimi (18 – 24 anni) è stata valutata l’ultima volta 15 miliardi di dollari e conta 2 milioni di utenti attivi. Vi aspettavate di più?
Doppia identità a favore della Creatività: ecco Tumblr
Ed ora immaginate WordPress e Facebook insieme e ta-dan: ecco Tumblr.
Su Tumblr si può: bloggare, rebloggare, mettere love (like) e fare domande tramite un servizio di askbox. Creare comodamente mini-blog (tumblelog), purché venga rispettata la regola dei contenuti brevi, infatti, diversamente dalle nuove tendenze del web writing che invece predilige sempre più i testi lunghi. Qui si segue l’onda del puntare tutto sull’impatto visivo!
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Qualcuno lo ha definito “un sito per adolescenti”, perché ad oggi è amato soprattutto dai giovanissimi, conta 550 milioni di iscritti e in realtà è una piattaforma di social networking e microblogging che andrebbe riconsiderata dal punto di vista del marketing. Il social, infatti, ha messo a punto un modo per permettere ai propri utenti di guadagnare attraverso la piattaforma.
Si tratta di un programma di monetizzazione che insieme al fascino della condivisione e della creatività rende il social appetibile per le aziende: una buona strategia per le sponsorizzazioni, contenuti validi e belli, e Tumblr diventa uno strumento per incrementare reputazione e riconoscibilità dei prodotti. Lo hanno utilizzato molto bene Ferrero Rocher e Nescafè.
Piccola riflessione: Social Network Vs Motori di Ricerca?
Dopo la lunga lista, non vi lasceremo prima di dirvi che queste piazze virtuali possono vantare un altro particolare record: grazie ai più giovani, stanno eguagliando per numero di ricerche i classici motori di ricerca.
Nell’analisi dei contenuti più popolari e condivisi, infatti, i video si confermano al primo posto: i video “divertenti” hanno la percentuale d’interesse più alta (53%), seguiti dalle news (41%), musica (38%), chiudono sport e educational con il 27%. Che si possa davvero dire social network Vs motori di ricerca? Intanto voi diteci: dove andate quando avete bisogno di informazioni?
Bene, nonostante restino fuori molti oltreoceano come: QZone, Weibo, RenRen, VKontakte… di cui parleremo in un prossimo post, possiamo dire di avervi fornito una sostanziosa panoramica dei social network più usati nel mondo.
Ora che conoscete tutte le generalità dei social più diffusi, volete sapere quali fanno al caso vostro? Per sciogliere il vostro dubbio dobbiamo conoscerci: contattateci per richiedere un corso personalizzato o una consulenza.