Campagne di virtual influencer marketing: opportunità e possibili criticità per le aziende

virtual influencer marketing

Già in altre occasioni abbiamo parlato dell’importanza che può avere per un’azienda la realizzazione di una campagna di influencer marketing ben progettata e delle opportunità offerte da questa tipologia di investimento pubblicitario. Ebbene, in questo articolo vogliamo parlarti di un argomento che ancora non tutti conoscono, sebbene se ne parli già da un po’ di tempo: i virtual influencer. Si tratta di un fenomeno che sta prendendo sempre più piede e che desta molta curiosità sia tra gli utenti che tra i brand, molti dei quali hanno già colto l’occasione di promuovere i propri prodotti e servizi sfruttando la visibilità dei virtual influencer. 

In un mondo in cui l’intelligenza artificiale si sta diffondendo sempre più, i virtual influencer sono un ulteriore esempio di come il confine tra realtà e finzione sia sempre più labile e del modo in cui la tecnologia stia modificando profondamente l’approccio al digital marketing. 

Dopo aver parlato di influencer marketing per aziende o PA e di quanto costa fare influencer marketing, scopriremo quindi chi sono gli influencer virtuali, come vengono coinvolti dalle aziende e con quali vantaggi; illustreremo, infine, alcuni esempi di virtual influencer, soffermandoci sui più famosi.

Cos’è un virtual influencer?

Partiamo dalle definizioni. I virtual influencer sono persone o personaggi realizzati al computer, ad esempio con software CGI (Computer-Generated Imagery): possono avere l’aspetto realistico di una persona oppure, in altri casi, sembianze antropomorfe o di animali e sono dotati di personalità e caratteristiche specifiche che si riflettono su ciò che fanno e comunicano sui social. 

L’aspetto più interessante è che, pur non vivendo nel mondo reale, gli influencer virtuali hanno un impatto importante su di esso: proprio come gli influencer in carne e ossa, infatti, vengono sfruttati dalle aziende per sponsorizzare prodotti e servizi e molti di loro, come vedremo, collaborano con marchi di grande rilievo. 

L’evoluzione del fenomeno dei virtual influencer

Come si legge su Virtual Humans, sito dedicato al tema degli influencer virtuali, il concetto di celebrità immaginarie può essere fatto risalire a molto prima della nascita del digitale, anche se il termine “influencer virtuale” è nato con il diffondersi delle piattaforme social

Per fare un piccolo excursus che ci aiuta a inquadrare meglio lo sviluppo del fenomeno, tra le prime figure di fantasia che, dalla fine degli anni Duemila, hanno guadagnato sempre più popolarità c’è Hatsune Miku. Questo personaggio, che ha l’aspetto di una ragazza di 16 anni in stile manga dai capelli turchesi, è nato inizialmente come mascotte di un software di sintesi vocale creato nel 2007 in Giappone. Poi, nel corso del tempo, è diventata una vera e propria superstar del pop pubblicando album e tenendo concerti dove si esibisce sotto forma di ologramma. Con il suo successo, Hatsune Miku è la dimostrazione di come un personaggio di fantasia possa trasformarsi in una vera celebrità, in questo caso nella cantante virtuale più famosa al mondo.

Risale invece al 2009 la prima apparizione su YouTube di Lu Do Magalu, una delle virtual influencer più seguite, mentre dobbiamo aspettare il 2016 per la nascita di Miquela Sousa, chiamata anche Lil Miquela, che collabora con brand famosi e “appare” insieme a celebrità come Bella Hadid e Millie Bobby Brown. Oggi si contano tantissimi influencer virtuali: alcuni hanno sembianze umane, come Lil Miquela, altri sono personaggi fantastici, dall’aspetto cartoonesco o animale. Ne sono esempi The Good Advice Cupcake, simpatico personaggio a forma di dolcetto che su Instagram condivide buoni consigli, e Nobody Sausage, una divertente salsiccia animata popolare su Instagram e Tik Tok.

Virtual influencer: a cosa servono e cosa fanno

Ma cosa fanno esattamente i virtual influencer? Semplice, ciò che fanno gli influencer umani: pubblicano storie, video, foto sui social e intraprendono spesso collaborazioni con aziende e brand per promuovere prodotti e servizi. Alcuni sembrano a tutti gli effetti persone autentiche perché, oltre all’aspetto realistico, hanno una personalità studiata nei minimi dettagli, pubblicano regolarmente contenuti e hanno atteggiamenti tipici dei ragazzi della Generazione Z che, come vedremo a breve, sono tra quelli che li seguono di più.

Aziende che hanno già scelto di collaborare con virtual influencer

Sono tanti i brand che hanno scelto di promuovere i propri prodotti e servizi attraverso un influencer virtuale. Solo per fare alcuni esempi, tra questi c’è Prada che ha creato la sua musa virtuale, Candy, per promuovere l’omonima collezione di profumi, Samsung e Calvin Klein che hanno scelto Lil Miquela, Versace, Genny, Gucci e Marc Jacobs con la virtual influencer Noonoouri, Yoox che ha ideato l’avatar Daisy.

E poi ancora Lenovo, che ha stretto una partnership con l’influencer virtuale Imma per una campagna in Giappone, influencer che è stata scritturata anche da realtà come IKEA Giappone, Dior, Nike. Marchi del calibro di Adidas hanno collaborato con Lu Do Magalu e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2020 ha lavorato con un influencer virtuale, Knox Frost, per una campagna legata all’emergenza sanitaria del Covid-19.

La scelta del virtual influencer più adatto cambia in base alle necessità del brand: in alcuni casi può essere preferibile un personaggio che ricalca in tutto e per tutto le sembianze di una persona reale, mentre in altri una figura di fantasia. È interessante notare che stanno emergendo anche gli avatar creati dalle aziende stesse: in questo caso si tratta di influencer virtuali che rispecchiano pienamente le esigenze comunicative e i valori del brand che li ha ideati.

Virtual influencer, un fenomeno che coinvolge 3 milioni di italiani

Il fenomeno dei virtual influencer sta coinvolgendo sempre più anche gli italiani. Da quanto emerge dalla ricerca “Italiani & Influencer: i protagonisti dei social visti dai loro follower” di Buzzole, martech company specializzata in tecnologie e servizi dedicati all’influencer marketing, più di 3 milioni di italiani seguono almeno un influencer virtuale. Si tratta soprattutto di persone appartenenti alla Generazione Z e a quella dei Millennials. Più nel dettaglio, il 28% ha tra i 18 e i 24 anni, il 34% tra i 25 e i 34, il 24% tra i 35 e i 44 anni, mentre il 14% è nella fascia di età 45-54. Chi segue i virtual influencer, secondo lo studio, lo fa regolarmente ogni giorno, proprio come se si trattasse di persone reali.

Anche alla luce di questi dati, capiamo che siamo di fronte a un fenomeno che non può essere ignorato. Allo stesso tempo, prima di usare un virtual influencer per le proprie campagne è importante valutare con attenzione questa opportunità e soppesarne vantaggi e possibili criticità. Analizziamoli insieme.

I principali vantaggi di utilizzare un virtual influencer

Ecco alcuni possibili vantaggi di avviare una campagna con un virtual influencer: 

  • Maggiore controllo: gli influencer virtuali si adeguano completamente alle esigenze del marchio, per cui l’azienda può esercitare il massimo controllo sui contenuti. Tutto è pianificato nel dettaglio e non si rischiano sorprese, imprevisti o possibili crisi reputazionali. 
  • Maggiori opportunità creative e di personalizzazione: l’azienda può decidere di creare il suo influencer dandogli le caratteristiche che desidera, in modo che siano allineate con i suoi valori e personalità.
  • Convenienza economica: ingaggiare dei virtual influencer ha un impatto economico minore sul brand rispetto all’utilizzo di influencer reali.
  • Coerenza nel tempo: gli influencer virtuali possono restare gli stessi per tutta la durata della collaborazione, sia per quanto riguarda l’estetica che i messaggi veicolati.
  • Innovazione e attrattività: essendo spesso personaggi singolari e fuori dal comune, i virtual influencer aiutano a raggiungere un pubblico giovane.
  • Presenza in più luoghi contemporaneamente: il virtual influencer può essere presente ovunque si voglia, anche in posti diversi nello stesso momento.

Virtual influencer: le possibili criticità

Affidare le proprie campagne di marketing ai virtual influencer può nascondere anche delle insidie. L’uso di un influencer virtuale può infatti suscitare nel pubblico sentimenti contrastanti

Tra le perplessità che più spesso vengono sollevate c’è la questione della credibilità e della possibilità di creare una connessione vera con una figura che non è reale, tanto da fidarsi delle sue opinioni. La credibilità è un elemento cruciale nell’influencer marketing, così come il potersi riconoscere nell’influencer individuato dal brand. 

In generale, ci sono ancora molte domande e dubbi rispetto a come i brand utilizzeranno i virtual influencer, sugli aspetti etici e di trasparenza. A tutto questo, poi, c’è chi aggiunge il fatto che queste figure tendono a portare avanti ideali di estetica e di stile di vita distanti dalla realtà, un nodo importante specie se si pensa che il loro pubblico è composto soprattutto da giovani.

Esempi di virtual influencer: i profili più famosi

Dopo aver visto chi sono i virtual influencer, cosa fanno, le luci e le ombre collegate al loro utilizzo, non ci resta che scoprire quali sono gli influencer digitali più celebri

Lil Miquela

La prima della lista non poteva che essere lei, la già citata Lil Miquela. Questa 19enne con la frangetta, le lentiggini e un diastema tra i denti è tra le figure di spicco quando si parla di virtual influencer. Apparsa nel 2016 e creata da Brud, società statunitense, oggi Lil Miquela – chiamata anche Miquela Sousa – ha quasi 3 milioni di follower su Instagram. La 19enne è influencer, modella e cantante (ha pubblicato anche delle canzoni) e ha collaborato con marchi di portata mondiale.

Lu do Magalu

Lu do Magalu è l’influencer virtuale creata dal brand Magazine Luisa, grande società di vendita al dettaglio brasiliana. Dopo la sua prima comparsa su YouTube nel 2009, i suoi canali social – usati soprattutto per video di unboxing e recensioni – sono cresciuti rapidamente. Lu do Magalu è diventata portavoce del brand e oggi ha un seguito di 30 milioni di fan su tutte le piattaforme social (oltre 6 milioni su Instagram), anche se la sua fama è principalmente circoscritta al Brasile.

Imma

Imma è una virtual influencer di Tokyo che si distingue per il suo caschetto rosa e lo stile raffinato. Creata da Aww Inc e comparsa per la prima volta nel 2018, è stata ingaggiata da marchi di portata mondiale ed è apparsa su diverse riviste di moda. Oggi Imma ha un seguito di quasi 400 mila follower su Instagram.

Shudu

Shudu, che si autodefinisce “The World’s First Digital Supermodel”, è una virtual influencer proveniente dal Sud Africa creata da Cameron James Wilson, fondatore di The Diigitals Agency. La sua prima apparizione risale al 2017 e oggi su Instagram ha più di 240 mila follower, oltre che collaborazioni con brand famosissimi.

Noonoouri

Noonoouri si distingue dalle influencer viste finora perché ha l’aspetto di un cartone animato. Sviluppata dal direttore artistico Joerg Zuber e spirata a Naomi Campbell e Kim Kardashian, rappresenta una ragazza di 19 anni originaria di Monaco. Il suo profilo Instagram (con 418 mila follower) non è dedicato solo al mondo della moda ma trasmette anche il punto di vista dell’influencer su argomenti come i diritti degli animali e la sostenibilità 

Virtual influencer italiani: i profili più celebri

Che dire dell’Italia? Anche il nostro Paese ha i suoi virtual influencer: ecco tre personaggi, in particolare, che si stanno affermando nel mondo digitale.

Nefele 

Presente dal 2021 su Instagram, Nefele è una virtual influencer sviluppata da tre ragazzi di Torino. La sua peculiarità è quella di essere una modella digitalmente “imperfetta”. Nefele infatti ha la vitiligine, condizione che causa una perdita di pigmentazione in alcune zone del corpo. Il suo personaggio si pone quindi come una figura di rottura rispetto a un modello di bellezza spesso standardizzato e sul suo profilo Instagram scrive: “L’imperfezione è bellezza”.

Eli e Sofi

Eli e Sofi sono due gemelle siciliane di 25 anni dai capelli rossi. Sviluppate da Elisa Nieli, sono apparse per la prima volta nel 2021 e nel 2022 hanno vinto l’Italy Ambassador Awards nel settore fashion, partecipando insieme a influencer reali.

Zaira 

Zaira è la Meta Influencer creata da Buzzoole. È stata ideata per avvicinare i giovani ai brand maggiormente all’avanguardia che vogliono sfruttare le potenzialità del Metaverso (Zaira, infatti, nasce proprio nel Metaverso). Inclusione, rinascita e consapevolezza sono i principali valori che caratterizzano questo personaggio. 

Sotto la spinta tecnologica, quindi, anche il mondo del marketing si sta evolvendo rapidamente, così come la produzione di contenuti, come abbiamo avuto modo di capire parlando dell’utilizzo di ChatGPT per i progetti editoriali. L’uso dei virtual influencer può generare nelle persone reazioni diverse e aprire a numerosi scenari. Oggi non è possibile dire come si evolverà in futuro questa tendenza ma, sicuramente, noi di Noetica continueremo a monitorarla e sperimentarla. 

In generale, l’influencer marketing è una strategia di promozione vincente in tanti settori. Il nostro team conosce bene le opportunità di questo strumento e abbiamo realizzato, e realizziamo tuttora, campagne di influencer marketing ad hoc per i nostri clienti. Se anche la tua azienda è interessata, non devi fare altro che contattarci: svilupperemo insieme una campagna di influencer marketing cucita attorno alle esigenze del tuo brand, permettendoti di coinvolgere il pubblico attraverso gli influencer più adatti sia ai prodotti e servizi da sponsorizzare sia alle persone da raggiungere.

Mara D'Angeli

Web writer, esperta di SEO copywriting, supporta l’agenzia nello sviluppo di piani editoriali per blog aziendali e nella gestione di team di redattori. Laureata in Scienze della Comunicazione, sviluppa le sue prime esperienze in questo ambito collaborando con alcune testate giornalistiche, per poi approdare nel mondo del web writing, scrivendo testi su commissione per la carta stampata e per il web. Inizia a collaborare con Noetica nel 2018 occupandosi di scrittura di articoli per blog aziendali e testi di siti web, attività alla quale, nel tempo, affianca quella di responsabile di progetti editoriali.

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