Disgrazie, calcio, Sanremo e poca politica: così gli italiani usano Google

Cosa cercano gli italiani sul web

Qualche giorno fa, mi sono ritrovata a leggere su Linkedin un articolo di Annamaria Testa dal titolo “Gli italiani non si informano”. Partendo dai dati dell’ultimo rapporto della Commissione UE sullo sviluppo digitale, l’autrice del mitico blog “Nuovo e utile” commentava una verità scomoda purtroppo nota a tutti: oltre a leggere pochissimi libri, noi italiani usiamo il web non per informarci sui fatti d’attualità, ma per scaricare musica e giochi, fare videochiamate, stare sui social, accedere ai servizi bancari e comprare online. I dati, che fanno arrossire chiunque abbia un briciolo di amor patrio, potete leggerli voi stessi.

Rapporto UE digitalizzazione Italia

Niente di nuovo all’orizzonte, soprattutto per chi lavora sul web o, meglio ancora, gestisce una community online: basta passare mezz’ora al giorno su Facebook in fondo per farsi un’idea delle logiche con cui un utente medio arriva a formulare un giudizio, quali le fonti che utilizza per argomentare un’opinione e quale il criterio con cui sceglie una fonte.

Ma “un’idea è soltanto un’idea”, e così, un po’ per curiosità, un po’ perché ho il privilegio di essere pagata anche per sapere cosa cercano sul web gli italiani (e quindi cosa passa per le loro tastiere e, dunque, nella loro testa), mi sono presa la briga di fare un giro su Google Trends per aggiungere un tassello al puzzle: cosa chiedono al motore di ricerca e quali sono gli argomenti su cui gli italiani si informano, le rare volte in cui decidono di informarsi?

Partendo dalla classifica degli argomenti più cercati nel 2017, ho dato una sbirciatina alle ricerche effettuate su Google News negli ultimi 3 mesi e nel periodo antecedente alle elezioni politiche. Dopotutto, se lavoriamo sul web, sarà anche giusto chiedersi cosa passa per la testa al macro-target “italiani”, no?

Cosa cercano gli italiani sul web: gli argomenti più “gettonati” nel 2017

Forse non siamo (più) un popolo di intellettuali, ma restiamo un popolo di persone empatiche, che si interessano, e tanto, alle sorti dei connazionali a cui sono più affezionati. Il malore che lo scorso dicembre ha colpito Nadia Toffa sembra aver catalizzato l’attenzione della nazione: troviamo il nome della conduttrice televisiva sia tra le parole che tra i personaggi più cercati su Google.

Passano appena in secondo piano le vicende dell’Hotel di Rigopiano, la valanga del gennaio 2017 che ha causato ben 29 vittime. Segue l’argomento “Italia-Svezia”– l’incontro calcistico che gli italiani faranno fatica a dimenticare nei decenni che verranno -, Sanremo, con le ricerche correlate al nome del vincitore e alla canzone (Gabbani con “Occidentalis Karma”) e infine “terremoto”, chiave di ricerca con due picchi che chiaramente si localizzano al 17 gennaio e al 20 agosto 2017.

Parole più cercate in Italia nel 2017

Tutto sommato, non c’è poi molto da vergognarsi, va detto però che nella top ten della classifica non appare alcun riferimento ai flussi migratori – che tanto preoccupano il nostro paese e che animano campagne elettorali e dibattiti televisivi -,  agli attacchi terroristici (per dirne alcuni: Manchester, Barcellona, Londra,) e neanche al biotestamento e alla rumorosissime molestie sessuali, riguardo alle quali chiunque sui social ha detto la sua con convinzione.

Dalla sesta alla decima posizione della classifica troviamo infatti:

  1. Giro d’Italia
  2. Occidentalis Karma
  3. Tour de France
  4. Corea del Nord (se non altro….)
  5. Champions League.

Calcio, TV, Sanremo e personaggi famosi, come vedremo, sono sempre nei pensieri degli italiani.

“Perché” e “nuovi termini”: dall’indipendenza della Catalogna all’ipocondria

Prima di chiedersi “perché fischiano le orecchie” (sono in media in 720 a farlo ogni mese), perché le cicale cantano” e perché si festeggiano 8 marzo e ferragosto, gli italiani nel 2017, volevano sapere “perché la Catalogna vuole l’indipendenza”.
Dopotutto, nella chiave di ricerca “Catalogna” l’Italia è fortissima, batte tutte le altre nazioni e si piazza prima, seguita da Svizzera e Spagna.

Catalogna-ricerche-trends

Il perché è presto detto, e a raccontarlo sono le aree geografiche in cui si concentrano le ricerche, con in testa Friuli-Venezia Giulia e Veneto.

Indipendenza Catalogna ricerche Italia
Fa sorridere poi la classifica dei termini che l’italiano non conosce: qualcuno si chiede cosa voglia dire “ipocondriaco”, qualcun altro invece cerca addirittura il significato di “mannaggia” (ma scopro adesso che il merito è tutto di Marco Predolin, che lo scorso anno è stato cacciato dalla casa del Grande Fratello VIP per aver abbinato il termine “mannaggia” al nome di una divinità). Seguono ricerche correlate a grandi successi canori, come “despasito”, “namaste”, “panta rei” (per la gioia di Eraclito che fino a ieri era stato solo sulla bocca dei liceali).

Ricerche su Google 2018

Ma attenzione, al sesto e settimo posto troviamo “ius soli” e “rosatellum”. Insomma, non tutto è perduto. A questo punto però colgo la palla al balzo e faccio un passo avanti: alla vigilia delle elezioni politiche, quanti italiani si sono scomodati e hanno cominciato ad utilizzare Google per capire qual era la scelta politica più giusta da fare?

News e “approfondimenti”: le ricerche degli italiani su Google nel 2018

Mi lascio dunque alle spalle il 2017 per concentrarmi sui primi mesi del 2018, quando gli italiani hanno accusato la perdita di Fabrizio Frizzi, che negli ultimi 3 mesi è diventato un top trend. Più forte del Grande Fratello (per fortuna), ma anche delle elezioni politiche, e persino del calcio, della Formula 1 e di “Amici di Maria de Filippi”.

Ricerche su Google 2018
Le cose cambiano se dalle ricerche standard ci spostiamo sulle Google News, dove troviamo, per fortuna, l’exit poll in pole position, seguito dalle ricerche su “Davide Astori”, Avicii” (disk jokey morto ad aprile) e – ancora -“Fabrizio Frizzi”.

Ricerche su Google News 2018

Elezioni riguardo alle quali però, a quanto pare, nel periodo antecedente ci eravamo informati ben poco. A ridosso della data in cui saremmo andati alle urne infatti (dall’ 11 febbraio al 3 marzo), le ricerche degli italiani sono tutte per Sylvester Stallone, dato per morto da una bufala. A seguire, calcio e TV.

Ricerche su Google periodo elezioni

L’argomento elezioni scivola tra la 12esima e la 15esima posizione, e va in secondo piano rispetto ai giochi olimpici invernali (posizione 9 e 10) e, complice probabilmente la serie TV andata in onda sulla RAI, De Andrè (7).  

Pur ipotizzando che la carenza di ricerche su Google sia stata compensata dai dibattiti politici che per settimane hanno monopolizzato la TV (a questo punto sarei davvero curiosa di leggere i dati auditel), i dati restano bruttini.

“Tutto ciò andrebbe anche bene”, come osserva  Annamaria Testa a proposito del rapporto sullo sviluppo digitale, “se contemporaneamente non decrescesse la fiducia. Quella in precedenza riposta nelle istituzioni e negli attori che per ruolo o per professione dovrebbero, appunto, considerare ed elaborare fatti e dati per conto di chi non avesse la voglia, il tempo o la capacità di farlo”.

Invece, a quanto pare, continuiamo a gridare al complotto in ogni campo (ancora una volta chiamo in causa e stringo in un abbraccio solidale i community manager), in genere senza documentarci e spesso senza sapere come distinguere una fake news da una notizia.

Un po’ sconfortata giungo alla fine di questa “analisi” e mi chiedo: ma siamo davvero la bruttura dell’Europa, come sembra suggerire il rapporto della Commissione UE sullo sviluppo digitale, o anche altri paesi europei, in fondo, alla vigilia delle elezioni si concedono delle distrazioni?

Alla vigilia delle elezioni politiche: Italia vs Finlandia

E così, dopo aver preso a campione un tema importante degli ultimi mesi (le elezioni politiche), ho voluto fare un giro tra i trend di ricerca della Finlandia, che il 28 gennaio 2018 è andata alle urne. Tra il 7 gennaio e il 27 gennaio 2018, i finlandesi cercavano sì notizie su un programma televisivo (Putous), ma il calcio e la scomparsa di cari personaggi televisivi non distoglievano la loro attenzione dalle vicende politiche del Paese.

Ricerche Google elezioni

Gli italiani non si informano. Ma i media sanno come e dove parlare con loro?

Non mi resta quindi che ammettere due cose: la prima, è che gli italiani si informano poco e quando lo fanno sono interessati a:

  • tragedie
  • personaggi famosi
  • programmi televisivi
  • calcio
  • ambizioni indipendentiste
  • Sanremo

Qualche volta, cercano informazioni sulla situazione politica del Paese.

La seconda constatazione riguarda la “potenza di tiro” del web e degli strumenti (Google Trends è un esempio, ma ce ne sono altri molto più sofisticati) che le testate hanno oggi a disposizione per costruire dei contenuti mirati. Conoscere gli interessi e le domande che le persone si pongono e pongono al motore di ricerca è oggi una grande opportunità, che può aiutare i media a conoscere il vero volto dei lettori, a comunicare con loro nel modo giusto tenendo conto delle lacune e del profilo culturale di chi popola la rete.

Sapere cosa cercano gli italiani sul web e come lo fanno, sporcarsi le mani” su Facebook, provare a dialogare con chi purtroppo non ha gli strumenti per affrontare un dialogo, e farlo in maniera chiara, dando informazioni in modo chiaro (utilizzando grafiche e infografiche, se necessario) e non opinioni, è forse meno figo e meno posh, ma probabilmente più utile.

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